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Vulpis: "Totti? I campioni di oggi non hanno l'umiltà di studiare"
18 giu 2019 14:57Calcio

 Marcel Vulpis, direttore di Sport Economy, è intervenuto su TMW Radio nel corso della trasmissione Maracanà. Queste le sue parole sulla questione Totti: "Perché nasce tutto questo? Totti assume questo ruolo perché se fosse stato con lui avrebbe continuato a giocare fino all'ultimo. Se avesse potuto avrebbe continuato anche in questa stagione. Per motivi anagrafici si è arrivata a questa soluzione intermedia da dirigente, con lo stipendio da 600mila euro a stagione. Non ha fatto la figurina gratis. La Roma avrebbe potuto utilizzarlo con altre finalità e altri ruolo. Se fossi stato in Pallotta lo avrei mandato a studiare, nessuno si sveglia e diventa un dirigenti. In altri mercati gli ex calciatori vanno a studiare, qui in Italia invece non c'è l'umiltà dello studio. Totti doveva essere utilizzato come bran ambassador nel mondo. Gli hanno fatto bruciare i tempi. Stesso problema di Maldini e Antognoni, che purtroppo non riescono a fare questa trasformazione da calciatore a dirigente sportivo. È un problema culturale nel calcio italiano: sono bravissimi con i piedi, meno invece in giacca e cravatta. La conferenza stampa è stato lo sfogo di un ex campione che non sta passando un bel momento della sua vita. Lui oggi si trova in difficoltà perché non si sente al centro di un progetto, come quando era giocatore. Con le sue parole si è trasformato da solo in un problema: nessuno presidente lo prenderebbe in un club". 

RMC Sport Redazione