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L'allenatore Mauro Zironelli ha parlato a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, iniziando da Vlahovic e Zakaria per la Juventus: "Per i soldi spesi dovrebbero bastare per i primi quattro posti (ride, ndr). Due elementi non sono tanti ma come acquisti, sulla carta, possono far fare il salto di qualità alla squadra". Possono tornare in corsa per lo Scudetto? "Le distanze ci sono, ovviamente bisogna vedere l'impatto di questi due giocatori sulla squadra. Una rimonta Scudetto, comunque, la vedo dura". C'è qualcuno che si è rinforzato, oltre alla Juve? "Non mi è sembrato un mercato troppo attivo, direi l'Inter che si è sistemata con un paio di innesti". Gosens è un buon acquisto per la fascia di Inzaghi? "Giocatore ovviamente stratosferico, ed è per questo che dico che per la Juventus sarà difficile: l'Inter, quando ha visto che aveva qualche lacuna, ha rinforzato la rosa". Le critiche verso Allegri sono ingenerose? "Il repulisti era iniziato dai tempi di Mandzukic, Khedira ed Emre Can: da allora c'è stata una costante mancanza di gioco ma ora è stato dato un segnale fortissimo e dovranno far vedere di che pasta sono fatti, che la costruzione si sta consolidando".
Quanto è difficile ora per Italiano senza Vlahovic? "Dovrà sicuramente cambiare qualcosa, gli manca un punto di riferimento. Non sarà semplice per lui trovare subito risultati, Vincenzo però è un allenatore bravissimo e saprà come fare". Quando era a Torino e ci lavorava insieme, avrebbe mai immaginato Cherubini come post-Paratici? "Con lui c'era un grande rapporto, mi ha scelto lui. Poi a dicembre era salito in prima squadra e, quando sono andato via, gli ho detto che a breve sarebbe diventato ds... Ce l'ho nei messaggi, è una persona intelligente e capace. In più con Allegri ha un grande rapporto di sintonia, sono contento per loro perché si sono ritrovati". Si aspettava l'evoluzione di Idrissa Touré? "Aveva ampi margini di miglioramento, soprattutto a livello tecnico. Fisicamente si vedeva che avrebbe potuto fare qualsiasi ruolo, anche in difesa. Lo vedremo su palcoscenici importanti, già qualcosa sta dimostrando col Pisa. A breve me lo aspetto in Serie A". Mavididi ha trovato la sua stabilità? "Per quanto è veloce è fuori categoria, una cosa incredibile. Non credevo e invece sta dimostrando di saper segnare anche dei bei gol, una vena realizzativa importante. Ha iniziato ad essere più concreto, finalmente punta la porta!". Lei che l'ha fatto esordire, quella di Fagioli è la storia di troppe aspettative? "Sì, in più c'è stato un equivoco quando lo mettevano trequartista: per me lui è play da centrocampo a tre. Ricorda un po' quanto accaduto a Pirlo qualche anno fa: prima non era né carne né pesce, da quando Mazzone l'ha messo davanti la difesa ha fatto vincere club e nazionale. Allegri dice che vede il calcio, ed è vero che ci sono aspettative grosse... Gli auguro di fare davvero come Pirlo".
Un ricordo di Zamparini, ma anche di Di Marzio, a Venezia? "Due personaggi incredibili, ogni giorno era come vedere un film. Due che hanno fatto la storia. Zamparini era un grande conoscitore di calcio, la Nazionale del 2006 praticamente l'ha tirata su lui a Palermo. Senza parlare di Cavani, Dybala... Sono passati i direttori ma era lui che contava. Per carità, anche parecchi errori ma ha tirato fuori grandi giocatori". Ci racconta un aneddoto di Zamparini? "Penultima giornata, perdiamo 2-1 tra primo e secondo tempo con la Cremonese. Io avevo preso una botta e non sono rientrato negli spogliatoi: l'ho visto entrare sbattendo la porta e, essendo di fianco, ne ho sentite di tutti i colori per cinque minuti. Mentre faccio per uscire lui passa senza vedermi. Gira le spalle, si ferma dopo cinque metri e scoppia in una risata da solo. Se non avessimo vinto, saremmo retrocessi: siamo rientrati e abbiamo vinto 3-2".
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