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UN'INTER NOIOSA E ANNOIATA VA A SBATTERE SUL PETTO GONFIO D'ORGOGLIO DELLA SAMP
13 feb 2023 23:16Calcio
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COMMENTO
di Lorenzo Vassallo

L'Inter di Simone Inzaghi fa visita alla Sampdoria del grande ex Dejan Stankovic nel posticipo che chiude la ventiduesima giornata di serie A.
La commozione di Hakan Calhanoglu nel minuto di raccoglimento pre-partita per le vittime del terremoto in Turchia e Siria colpisce molto e ci ricorda, se mai ce ne fosse bisogno, quali siano le cose realmente importanti e quindi la misura di un vero dramma.
Quello che la Sampdoria e i suoi tifosi stanno vivendo è invece una sorta di incubo sportivo e la condizione blucerchiata si manifesta fin da subito nel match.
Nel primo tempo la squadra di Stankovic viene messa sotto in modo abbastanza netto da un'Inter di giallo vestita, con lo squillo di Lukaku ad Audero a pochi secondi dal fischio d'inizo, un tiro a fil di palo di Calhanoglu dieci minuti dopo e la doppia occasione Lautaro-Darmian al ventesimo da segnalare come le occasioni più evidenti nel primo quarto di gara.
Alla mezz'ora Lammers di tacco impensierisce per la prima e unica volta Onana nella prima frazione, che termina 0 a 0 regalando da quel momento in avanti pochissime emozioni. 
Il secondo tempo inizia alla stessa stregua del primo, con l'Inter che attacca e la Samp che difende. L'ingresso di Brozovic per Barella sembra smuovere fino a un certo punto l'inerzia di una partita complessivamente soporifera e forse in parte condizionata in negativo dal pessimo stato del manto erboso. Non ci sono occasioni rilevanti da segnalare fino ad una coppia di bei tiri scoccati a cavallo dell'ottantesimo minuto da Calhanoglu (il migliore fra i nerazzurri) che però non portano i risultati sperati. Un siluro dalla distanza di Acerbi ben parato e una goffa zuccata di Dzeko a lato vanno a suggellare un pareggio tutto sommato giusto. Poca presenza ma molto furore la Samp. Molta presenza ma poco furore l'Inter.

PAGELLE

Lukaku 6 - Si merita una pacca sulla spalla per i lenti miglioramenti che sta facendo vedere sul campo, ma anche un'autentica standing ovation per aver sonoramente invitato Barella a smetterla di sbracciare. Grazie Big Rom, a nome di tutti noi.

Barella 5 - Nel primo tempo si lamenta di continuo, fa mulinare le braccia manco fosse un idrovolante e per questo si prende il cazziatone di Lukaku. Da quel momento in poi tiene i gomiti attaccati ai fianchi (Romelu è meglio non farlo arrabbiare troppo) ma incide troppo poco e nel modo sbagliato.

Gosens 3 - Robin Everardus Gosens ha un nome, secondo nome e cognome meravigliosi.
Ha pure un fisico da supereroe Marvel e un'esultanza quando segna che è proprio fighissima. Il punto è che da quando è sbarcato a Milano, sembra aver dimenticato come si fa. Inguardabile.

Calhanoglu 7 - Predica nel deserto e quindi non riesce a determinare come vorrebbe, ma il centrocampista ex Milan si è calato alla perfezione negli automatismi dell'orchestra-Inzaghi da quando ha sostituito l'azzurro al rosso col nero.
Qualcun altro (tedesco) dovrebbe prendere appunti.

Audero 6,5 - Nonostante la poca incisività offensiva interista, il ragazzo di origini indonesiane ha il suo bel da fare. Molto bravo dal primo all'ultimo minuto, nelle parate ma anche a comandare la propria difesa con una caratteristica che gli appartiene da sempre: la "cazzimma".

Lammers 6 - La sua conclusone a rete di tacco alla mezz'ora del primo tempo è molto di più di un semplice tiro in porta. È la Samp che cerca di uscire col ruggito da una situazione complicata e che decide di farlo con coraggio e, a tratti, anche con bellezza.

S. Inzaghi 5 - La sua Inter sa giocare a calcio, ma a volte sembra non saper giocare per vincere.

Stankovic 5 - La sua Samp sa come si gioca con la voglia di vincere, ma a volte sembra rinunciare a giocare a calcio.

ARBITRO

Maresca 5,5 - Ogni volta che arbitra l'Inter si scatenano le polemiche e anche stasera la storia non cambia.Tante decisioni al limite, valutate col suo metro di giudizio.
Se però nell'occhio del ciclone ci finisce così spesso, vuol dire che qualche responsabilità forse ce l'ha.

TMWRADIO Redazione