
Manchester City 1-0 Inter / 68’Rodri
Commento di Alessandro Falzano
Il Manchester City vince la sua prima Champions League e centra il “Treble”. Il piattone di Rodri abbatte i nerazzurri.
Guardiola si affida nuovamente al suo 4-1-4-1 mobile, considerati i vari cambi di ruolo nelle due fasi. Un solo cambio significativo rispetto all’ormai consolidato undici iniziale: a completare il reparto difensivo, infatti, c’è Akè e non Walker. Bernardo Silva e Grealish pronti a sgasare sulle fasce e, insieme a De Bruyne, a supportare Haaland. Dall’altra parte Inzaghi scioglie finalmente le riserve in merito al ballottaggio più significativo preferendo Dzeko a Lukaku per affiancare Lautaro Martinez. Dumfries e Dimarco a tutto campo, mentre Darmian completa il pacchetto arretrato formando il terzetto davanti ad Onana insieme ad Acerbi e Bastoni.
Prima frazione di studio, quasi cristallizzata, dai ritmi certamente non elevati, eccezion fatta per qualche sporadico attacco degli inglesi, pareggiato da due fiammate nerazzurre.
I citizens bussano dalle parti di Onana al 5’ con Bernardo Silva che con il mancino a giro sfiora il secondo palo e poco prima della mezz’ora con Haaland, il cui sinistro incrociato arrivato al culmine di una trama incalzante si infrange sul braccio sinistro dell’estremo difensore camerunense. I ragazzi di Inzaghi, da par loro, dimostrano sin dalle prime battute di saper e poter reggere ottimamente il campo, occupando le giuste posizioni nei tempi corretti, alternando fase di pressione alta e sorniona attesa senza palla, e provando ad uscire con personalità, sfera al piede, dalla morsa del pressing avversario. I vincitori delle ultime due Coppa Italia battono un colpo prima con Brozovic, il cui destro si spegne alto sopra la traversa di Ederson, e successivamente con Barella che non inquadra la porta dopo le gentile concessione proprio del portiere brasiliano. L’ultimo avvenimento degno di nota dei primi 45 minuti è l’uscita dal campo di De Bruyne, costretto al cambio forzato proprio come nell’ultimo atto di due anni fa perso contro il Chelsea. Al suo posto dentro Foden.
La ripresa si apre con l’occasionissima che capita sui piedi di Lautaro Martinez che approfitta della dormita di Akanji e, a tu per tu con Ederson, calcia sul petto del 31 dei citizens. Gli uomini di Guardiola la sbloccano al 68’ con Rodri che con l’interno destro mette la palla alle spalle di Onana, sfruttando il cross basso arretrato di Bernardo Silva, ammortizzato da Acerbi.
“La beneamata” ci prova fino all’ultimo respiro, mettendo quasi alle corde un City stremato: prima Dimarco, poi Lukaku ed infine Gosens sbattono rispettivamente sulla traversa e di nuovo su Ederson, che da possibile croce si tramuta in delizia assoluta.
La spunta, dunque, il Manchester City, di misura, grazie al piattone di Rodri, lo stesso che aveva aiutato la squadra a risorgere dalle proprie ceneri lo scorso anno nel match del titolo contro l’Aston Villa, e conquista il primo, storico trionfo europeo della propria storia. Guardiola rompe la maledizione e conquista il secondo “Treble” della propria carriera. L’Inter esce a testa altissima, conscia della propria forza e del proprio coraggio.
PAGELLE:
Rodri 7 – Il match winner. L’uomo che consegna il City alla storia e la storia al City.
Stones 7 – Ennesima prestazione sopra le righe per il centrale inglese dirottato in cabina di regia. Esce stremato all’82’
Haaland 5,5 – Perfettamente arginato da Acerbi e Bastoni. Non il suo periodo di forma migliore.
L.Martinez 6 – Corre, lotta, difende, attacca. Dà tutto sé stesso e forse anche di più, ma non è bastato.
Acerbi 6,5 – Tenere a bada mister 52 gol in 52 partite stagionali non era affatto semplice.
Barella 6,5 – Al 93’ tenta la stoccata che si spegne di poco alla sinistra di Ederson. Ennesima prova generosa.
ARBITRO:
Marciniak 6 – Metro di giudizio applicato per tutta la gara, sostanzialmente da ambo le parti. Qualche fallo di troppo non ravvisato, ma arbitraggio sufficiente nel complesso.