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L'ex difensore Vittorio Tosto è stato intervistato da TMW Radio, durante la trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, cominciando dalla partita di ieri sera dell'Inter: "La definisco un'impresa a metà, o quantomeno senza premio. Rimane un po' di rammarico, bellissimo aver vinto ad Anfield ma è il Liverpool ad aver passato il turno". Ormai tocca accontentarsi di eliminazioni onorevoli? "Immaginate un maratoneta che alle Olimpiadi perde all'ultimo secondo, come si fa ad essere felici e contenti dopo un'eliminazione? Il calcio italiano deve tornare a dominare, non ad uscire a testa alta". La Juventus che prospettive ha in Champions? "Ecco, è il Villarreal una di quelle squadre che potrebbero dire di uscire a testa alta, per blasone. Mi aspetto che la Juventus, anche soffrendo, vinca e passa il turno. Ormai ci mettiamo in competizione con paesi che non hanno niente della nostra storia". Nagelsmann si è qualificato con tanti attaccanti. "Noi siamo tradizionalisti, siamo sempre gli ultimi a cambiare nel mondo. Noi facciamo giocare i 2002 ancora in Primavera mentre gli altri mettono i 2005, per esempio. Ogni tanto bisogna fare cose diverse, mentre in Italia si porta ancora avanti quanto facevano Simoni, Sacchi o Trapattoni, con tutto il rispetto". Nicola potrà salvare la Salernitana? "Questo è un campionato folle, nelle ultime dieci giornate può succedere di tutto e anche Salernitana e Genoa potrebbero fare il miracolo. La Salernitana avrebbe il potenziale per vincere sei-sette partite da qui alla fine, ma entrambe le società, non dovessero farcela, sono forti e tornerebbero subito in Serie A". Cos'è successo al Napoli? "Gli scontri diretti, come le finali, a volte vengono decisi dal singolo episodio. Così è successo col gol di Giroud: poi subentrano nervosismo e la confusione. Da qui in poi inizia un rush finale che è una specie di nuovo campionato di dieci partite". Si fatica a vedere la mano di Giampaolo? "Marco è uno degli allenatori in Italia che meglio insegnano calcio, andrebbe messo a Coverciano come relatore. A livello tattico sa far ragionare i reparti con una testa unica, anche. Poi però c'è l'aspetto psicologico, nel quale non ha ottenuto gli stessi risultati. Un allenatore deve essere completo e lui non ci è riuscito, altrimenti avrebbe raggiunto i livelli di Ancelotti, Klopp e Guardiola". Dove ha sbagliato il Genoa? "Nella gestione Preziosi sono riusciti a mantenere per tantissimi anni la Serie A, spesso per il rotto della cuffia. Sono convinto però che una tra loro e la Salernitana possa fare il miracolo sportivo". Parisi dell'Empoli è pronto per il salto? "Stravedo per il modus operandi dell'Empoli, non è un caso che ci giochi anche mio figlio dopo averci portato tanti ragazzi. Parisi è un giocatore pronto per una grande squadra, fortissimo nell'uno-contro-uno, ha rapidità, velocità, piede e personalità oltre ad aver fatto la gavetta. All'Empoli però non c'è solo lui, anche Asllani, ma anche Viti, o giovani meno conosciuti come Pezzola, Baldanzi o Degli Innocenti. Sanno fare calcio". Cambiaso è già da big? "È cresciuto tanto, sa giocare con entrambi i piedi e ha un buon fisico ma secondo me lui ancora un altro passaggio per una big deve farlo. Penso più tra due anni". Gatti lo vedremo alla Juventus stabilmente? "Assolutamente sì. È forte, dove ha giocato ha sempre fatto la differenza: ha fisico ma è anche veloce, credo che la Juve lo inserirà moderatamente con la prima squadra". La Juventus deve pensare al post-Alex Sandro? "Sono già in una fase di rinnovamento, il ritorno di Allegri lascia presagire che stiano proseguendo su un percorso precedente ma non è così. Il prossimo anno sarà decisivo, c'è da sostituire dei veterani che non ci saranno più. Per quanto riguarda i rinnovi attuali credo siano legati ai risultati di questa stagione, proveranno a prendere più tempo possibile. L'unico che stanno cercando di capire bene è Dybala, ma perché c'è dietro Marotta e se andasse all'Inter sarebbe uno smacco". Quanto è difficile per il Napoli sostituire Insigne? "Il Napoli secondo me ha tre soluzioni: la prima è sugli esterni già presenti, come Politano e Lozano, altrimenti va capito se vogliono investire su un profilo importante. Berardi sarebbe ideale... Sennò c'è anche il giovane Zerbin, che sta facendo bene".
