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Subito Lautaro, poi lucida gestione. L'Inter doma il Verona e aggancia la Juve al terzo posto
14 gen 2023 22:40Calcio
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18° giornata di Serie A, i Top e Flop di Inter-Hellas Verona. Alessandro Sticozzi

L’Inter di Inzaghi vuole dimenticare la settimana travagliata caratterizzata dal pari di Monza e dalla sudatissima qualificazione ottenuta in Coppa Italia col Parma. Dall’altro lato del ring di San Siro l’Hellas Verona, che ha respirato ossigeno puro dopo i tre punti ottenuti lunedì contro la Cremonese.

L’equilibrio dura nemmeno tre minuti, dato che da un intelligente inserimento di Mkhitaryan nasce l’1-0 di Lautaro, rapace in area di fronte a Montipò. I nerazzurri controllano il resto della prima frazione con autorevolezza, complice anche la scarsa vena offensiva degli scaligeri. C’è spazio per un altro paio di occasioni targate Dzeko e Mkhitaryan, ma l’imprecisione sotto porta invia l’Inter al riposo col vantaggio minimo.

Nel secondo tempo il tema pare simile, con l’Inter che ogni tanto sbuffa sulle fasce e con Zaffaroni che resta guardingo e azzarda qualche flebile ripartenza. Al 20’ della ripresa Lautaro siglerebbe la personale doppietta battendo Montipò con uno scavetto preciso, non fosse per il fischio di Fabbri che ravvisa una trattenuta dell’argentino su Dawidowicz. Un’altra trattenuta - solo qualche minuto dopo - fa arrabbiare Inzaghi e San Siro: Hien, da poco ammonito, abbraccia in maniera reiterata Dzeko in azione di contropiede: Fabbri fischia, sembra andare con la mano al secondo cartellino e poi ci ripensa, nella sorpresa generale. Il nervosismo è giustificato anche da un Verona vivo, che con Tameze mette paura ad Onana intorno alla mezz’ora. I cambi non modificano la sostanza dell’incontro, che l’Inter porta a casa di misura dopo 4’ di recupero.

Vittoria in sordina per Inzaghi, che si mette a -1 dal Milan secondo (fermato a Lecce) e aggancia la Juventus tramortita dal Napoli. Ora la Supercoppa Italiana, in una stagione dove la testa di tutti (tranne Spalletti) può tranquillamente dedicarsi allo sviluppo delle future annate.

TOP
Lautaro - Indipendentemente dal gol “stappa-partita”, il sacrificio che opera per tutto il campo conferma le sensazioni post-Mondiale. Il giocatore è maturato molto velocemente sotto il profilo comportamentale. Sotto quello tecnico - a parte le astinenze prolungate in zona rete - si era in effetti già a buon punto…
Mkhitaryan - È lui il “più regista di tutti” in varie fasi. Entra nell’azione dell’1-0, sfiora il raddoppio ed è più concentrato e meno svagato del solito.

FLOP
Hien - Non vorremmo essere severi, ma i due cartellini gialli che stava per prendersi nello spazio di pochi minuti avrebbero privato Zaffaroni di un elemento importante nelle settimane che verranno.

ARBITRO
Fabbri - Ha il pregio di voler spiegare le sue scelte ai calciatori in campo, usando un metro sempre equilibrato e mai volto al protagonismo. Dubbi al 43’ quando concede corner all’Inter su deviazione di Hien col braccio largo (seppur con tentativo di nasconderlo dietro la schiena). Perplessità più pesanti al 22’ della ripresa, quando Hien (già ammonito) trattiene lungamente - col campo aperto alle spalle - Dzeko. Fabbri fischia e porta la mano al taschino, per poi gesticolare qualcosa di diverso, nell’incredulità generale. Meno dubbi sul 2-0 annullato a Lautaro: la decisione pare giustificata dai fatti.

TMWRADIO Redazione