
Di Lucio Marinucci
Cronaca
Pronti via e Toro in vantaggio grazie al terzo centro nell’ultimo mese di Karamoh, che apre quella che sarà un’ottima prova con un tap-in sotto porta dopo colpo di testa di Buongiorno. La gara prosegue a ritmi vivaci, piacevoli, a tratti disordinati, ma che comunque regalano emozioni. La Juventus infatti reagisce immediatamente e trova il pari al 16’, con Cuadrado ben appostato sul secondo palo a rifinire uno dei tanti cross di Kostic. Anche per l’esterno serbo è giusto spendere elogi, non solo per il settimo assist in campionato, non solo per la solita propulsione offensiva, ma anche per l’attenzione nella fase di transizione difensiva, che anche ora una volta lo erge tra i migliori della partita. Gli uomini di Juric comunque non patiscono il colpo e anzi, continuano a mostrarsi propositivi, anche con i centrocampisti. È proprio Ilic difatti a confezionare al 43’ un bel cross rasoterra per Sanabria, che di istinto puro spedisce di prima intenzione sul primo palo. Oggettivi i meriti dei granata nel ficcante palleggio sul centro sinistra, ma l’uscita tardiva di Fagioli sullo stesso Ilic e la marcatura rivedibile di Bremer sull’attaccante paraguaiano rendono la rete incassata decisamente non da Juventus. A questo punto il primo tempo sembra essere destinato all’1-2, ma nel recupero Danilo sale in cielo su un angolo pennellato da Di Maria e chiude sul 2-2 i primi quarantacinque minuti di un folle derby. La ripresa inizia sulla stessa falsariga del primo tempo, con squadre lunghe e tante occasioni, ma persiste la parità, anche nel computo dei legni; è proprio Vlahovic in questo senso a colpire la traversa a tu per tu con Milinkovic, prima di Linetty, che vede la traiettoria del proprio mancino dal limite subire la stessa identica sorte. Seguono girandole di cambi: per il Torino entra Radonjic, mentre Allegri manda in campo, oltre a De Sciglio e Chiesa, Paul Pogba, che viene accolto dal boato dello Stadium per l’esordio stagionale. Al 71’ in ogni caso l’equilibrio viene spezzato dal più classico dei gol dell’ex, stavolta griffato Bremer, che stacca da solo di testa in mezzo all’area. A questo punto Juric perde le staffe e decide di spedire in panchina fra urla varie l’appena subentrato Radonjic, reo secondo il tecnico di non essere andato a pressare Chiesa sul traversone. Il match nonostante tutto prosegue e, a dieci minuti dalla fine, arriva il colpo del 4-2 di Rabiot, abile a sfruttare un altro bel cross di Kostic su punizione, dopo la sporcatura di Bremer. Al triplice fischio sono dunque i bianconeri a fare festa, forse anche insieme al nipotino di Allegri, probabilmente soddisfatto dal per nulla “cortomusistico” successo juventino, utile anche per la corsa al settimo posto.
Pagelle
Kostic 7,5: altra prestazione maiuscola, non solo per i due assist, ma anche per il sacrificio in fase difensiva. Nello scacchiere di Allegri è insostituibile e la performance di oggi ne è la prova.
Di Maria 6,5: in una partita senza ossigeno per via delle marcature asfissianti di Buongiorno e Schuurs riesce ugualmente a confezionare un assist e nel complesso una buona prova.
Vlahovic 5,5: gioca una discreta partita in fase di appoggio, ma manca il 3-2 con una rifinitura non da lui. L’imprecisione non influisce sul finale, ma gli costa mezzo voto.
Karamoh 6,5: Mette anche oggi il timbro e si conferma uno dei più attivi dei suoi. Sgusciante e lucido sul centro sinistra, esce intorno all’ora di gioco.
Singo 5,5: Soffre maledettamente Kostic e quando si presenta in area non riesce a trovare la scelta giusta. Decisamente ancora al di sotto degli standard della scorsa stagione.