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Spanò: "Idolo Thiago Silva. Dopo la Reggiana in B ora studio in giro per il mondo"
05 ago 2020 18:25Calcio

Alessandro Spanò, fresco di ritiro ad appena 26 anni dopo aver portato in Serie B la Reggiana da capitano per dedicarsi agli studi universitari, si è collegato in diretta a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto, ai microfoni di Niccolò Ceccarini: "Quest'anno ho percorso le due strade in parallelo. Avevo due obiettivi: il primo, di squadra, quello di riportare la Reggiana in B, il secondo di ottenere l'ammissione per proseguire negli studi, e fortunatamente sono riuscito in entrambi".

Com'è stato decidere, difficile? "No. La sentivo veramente questa spinta forte, e di conseguenza mi sono fidato del mio istinto come sempre, con convinzione nonostante queste ultime partite mi avessero regalato delle gioie incredibili".

Si è laureato il giorno dopo la finale playoff. "Sì, sono state 24 ore particolari... Fortunatamente, neanche a farlo apposta, mi hanno lasciato almeno la mattina della gara libera per concentrarmi".

Cosa le ha detto il presidente? "Mi ha visto qualche ora prima, ci conosciamo da qualche anno ed era felice per me. Ora andrò a Londra, fino a maggio, dove ci sarà la tappa per il primo master a Shanghai, prima di San Francisco".

Come se la cava con l'inglese? "Le basi sono necessarie, per ammetterti la scuola richiede un certo livello di lingua, anche se sono convinto che la perfezionerò".

Che stagione è stata questa? "A livello fisico, dato che non tutti disponevano di un giardino o luoghi adatti a casa o vicini, durante il lockdown ci siamo dovuti reinventare. In particolare per la Reggiana, dico che lo staff ha gestito soprattutto la fase mentale, fondamentale per gestire la pressione di partite così ravvicinate".

Che Serie C lascia? "Dopo tanti anni fatti nella categoria dico che non avevo mai trovato un girone dal livello così alto come il nostro. Noi forse siamo andati contro i pronostici, anche se dico che in generale le società importanti sono riuscite a venir fuori. Di squadre ambiziose ce n'erano tante, e chi ha dovuto rinunciare a salire ci riproverà".

Che obiettivo dovrà avere la Reggiana in Serie B? "Intanto è stato riportato entusiasmo in una città che la aspettava da tanto tempo, e credo che la proprietà si impegnerà per mantenere la categoria. Sono sicuro che troveranno le soluzioni migliori".

Chi il suo idolo? "Da famiglia milanista ed essendo difensore, tra Thiago Silva e Nesta avevo di che imparare...".

Il ricordo più bello della sua passione milanista? "Uno brutto, ma curioso. Quella famosa finale di Istanbul, ero alla recita scolastica e sentivo notizie tra uno spezzone e l'altro, alla fine non potevo crederci. Poi però c'è stato modo di avere la rivincita".

Giusto confermare Pioli? "Si sono visti i valori del lavoro portato avanti: l'organizzazione e la stabilità si riversano sullo spogliatoio, nel momento che il Milan l'ha trovata i giocatori vivranno meglio questa situazione".

Le porte chiuse sono calcio vero? "Quella è stata proprio l'unica nota negativa dei playoff, avendo giocato tutte le partite in casa: è mancata la vicinanza dei nostri tifosi, ma ci sono situazioni più grandi del calcio e bisogna rispettare le decisioni".

Come e dove si vede tra qualche anno? "Ho tante idee in testa a livello lavorativo, ma sono convinto di essere sereno delle scelte che sto facendo, è sempre stata la mia priorità. Come prima cosa mi auguro di essere tranquillo e felice anche quando avrò 30 anni".

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Alessandro Spanò intervistato da Niccolò Ceccarini © registrazione di TMW Radio