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Sconcerti: "Pirlo esperimento chiuso. Agnelli-Allegri è il primo atto concreto"
06 apr 2021 20:20Calcio

Mario Sconcerti, celebre firma del giornalismo sportivo italiano e opinionista di TMW Radio, è intervenuto in diretta nel corso della trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. Si comincia dal Napoli: "Contro il Crotone di Cosmi tante avversarie hanno avuto amnesie difensive, nelle ultime cinque hanno segnato 12 gol: subire gol da Cosmi è normale. Ritrovati i centravanti che danno sfogo al gioco, il Napoli è un'ottima squadra, e lo sapevamo: è una delle tante quarte squadre d'Italia, peccato che ci manchi la prima. Su Inter-Sassuolo invece dico che i nerazzurri non giocano bene da qualche partita, e forse non l'ha mai fatto veramente, ma ha tanti giocatori che vogliono vincere, e per loro la cosa buona è che tutte le altre glielo stanno lasciando fare proprio perché siamo pieni di quarte squadre. Il campionato è discretamente lento, e lo stiamo toccando con mano".

Il Napoli rischierà di rimpiangere Gattuso? "Bisognerà vedere chi prende perché non l'ho capito. Ci sono tanti allenatori importanti che si stanno muovendo adesso perché, per una ragione o per l'altra, non si sono collocati. Toccherà a loro muoversi, e ci sono pochissime squadre in Italia per loro. Magari non tutti vanno nemmeno all'estero... Mi viene da pensare che certe collocazioni siano meno automatiche di quanto ci sembravano tempo fa".

Quale allenatore è meno collocabile degli altri? "Uno come Mazzarri ha più scelta, per fare un esempio lui alla Fiorentina ci andrebbe mentre Sarri, Spalletti e Allegri credo di no. Sono tutti allenatore che, tranne Sarri, sono fermi da prima del Covid e hanno ancora quei contratti. Da capire quanto faranno punto sugli ingaggi attuali, o quanto invece si potranno rendere conto che il mondo è diverso".

Inopportuno che Agnelli abbia visto il derby di Torino con Allegri? "Mi sembra onestamente molto indicativo... Certamente Pirlo si sarà chiesto il motivo per cui abbiano passato un intero pomeriggio assieme e di cosa abbiano parlato. Credo sia il vero primo atto estremamente concreto".

Corretto, dopo gli allenatori, da parte di Exor mettere nel mirino il lavoro di Agnelli? "Secondo me no, i suoi risultati sono eccezionali, unici anche in una storia molto vincente come quella della Juventus. Non saprei dirlo però fino in fondo, dipende pure dalla realtà dei conti economici. Per la prima volta abbiamo un presidente della Juventus che non ne è il proprietario, e deve rendere conto ad altri oltre che a se stesso. Ci sta ma mi sembrerebbe eccessivo e saprebbe più di questione personale che di banco. Se c'è qualcuno al di sopra dei risultati, questo è Agnelli".

Prematuro per l'Inter pensare al rinnovo di Conte? "No, perché? Se ha un anno rimanente, è giusto che si cautelino aggiungendone un altro. Ma più che il contratto va capito chi lo fa a chi: Zhang tra tre anni sarà ancora lì? La situazione mi sembra complessa, mi sembra che lo Scudetto sia quasi un palliativo. Si dice che hanno messo a posto i pagamenti, ma non è così: hanno versato una rata che rischiava di vederli altrimenti esclusi dalle coppe. Ci sono cose che non sappiamo, e non possiamo immaginarci sentendo mezze parole. La domanda è: che interesse ha l'Inter a rimanere con gli Zhang, è conveniente? Invece che tifare sempre per i padroni, certi ragionamenti sono più utili".

Troppi esperimenti a centrocampo in questi 7 mesi di Pirlo? "Pirlo è un argomento già chiuso... Finito, l'esperimento non è andato bene anche se questo non significa che non sia un buon tecnico, ma solo uno che ha iniziato la casa dal tetto. Deve andare da altre parti a portare avanti il suo calcio, sono chiari i suoi limiti e quelli della rosa che gli è stata data, così come le eccessive responsabilità a Pirlo. Non credo lo terranno".

A Genova ha visto una Fiorentina migliore? "Sono ottimista nel senso che vedo avversari stanchi dietro, e do importanza ai punti di vantaggio che la Fiorentina ha. La squadra è da dimenticare, dobbiamo darci due-tre anni per accomodarla ed averla davvero competitiva. Con tante paure, ma sono più tranquillo".

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Mario Sconcerti, prima firma del giornalismo italiano, intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini © registrazione di TMW Radio