
Mario Sconcerti, decano del giornalismo sportivo e opinionista di TMW Radio, è così intervenuto in diretta a Stadio Aperto, trasmissione condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, iniziando dal nuovo centro sportivo della Fiorentina: "Bagno a Ripoli è bella, sono contento: se l'area è costata 80 milioni, raddoppia il valore del patrimonio della Fiorentina. Una cosa importante, sulla quale eravamo indietro e ora invece si è all'avanguardia".
C'è un'aria diversa in questa Fiorentina? "Anche giocatori diversi, cosa che nel calcio è importante e contribuisce alla serenità di tutti. Vediamo una partita per volta".
Su cosa punta più Mancini per l'Italia? "La soluzione provata con le due ali più Zaniolo a fare da centravanti arretrato credo sia quella che gli sta più a cuore. Raspadori è interessante, ma a livello internazionale non c'è mai stato... È un normotipo, non ha il fisico della prima punta, ma sa ricevere il pallone e restituirlo. Quello del centravanti però è un problema mondiale, non a caso partono prezzi inauditi, perché il ruolo non è più solo quello del colpitore. Non vedo qualcuno che possa riparare da qui ai Mondiali, a meno di un ritorno di Belotti, che però non ha neanche lui una dimensione internazionale. Quando si ha un attaccante straordinario come Immobile, che ha vinto tre volte la classifica cannonieri della Serie A in cui ha il record di gol segnati in una stagione, bisognerebbe adattare la squadra prima di buttarlo via del tutto".
Preoccupanti gli ultimi pareggi? "Sono rimasto veramente colpito da come la gente abbia cambiato parere in due partite... Siamo fatti così, ma siamo fatti male. Un minimo di serenità! La squadra di calcio non è una macchina che accendi e spegni alla stessa maniera, è fatta di persona. Non eravamo straordinari prima, non siamo così male adesso. Nello sport però abbiamo bisogno sempre di epica... Andrei cauto aspettando che la squadra ritrovi se stessa: è di livello, ma fuori condizione nei giocatori cardine. Penso a Jorginho o Barella, e questo pesa molto. Però avendo subito un tiro in due partite, non sono d'accordo con questo pessimismo".
Manca il campione? "Siamo una squadra di splendidi numeri due. Se guardate, nelle altre Nazionali vincenti avrebbero giocato in pochissimi. Ci siamo fatti mali con alcune disposizioni di legge, vedi l'applicazione del Decreto Crescita al calcio. Una sciocchezza che andrà tolta: stiamo riempendo le piccole squadre, di solito ultimo avamposto italiano, di stranieri".