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Sconcerti: "Morata? La Juventus a fine prestito avrà un altro centravanti"
22 set 2020 19:30Calcio

Il direttore Mario Sconcerti ha parlato in diretta a TMW Radio, intervenendo ai microfoni di Niccolò Ceccarini nel corso della trasmissione Stadio Aperto: "Su Suarez mi sono già espresso quando ancora nessuno si esprimeva, ma era tutto sbagliato in partenza. Umiliante dare la cittadinanza a chi non ha vissuto neanche un giorno nel paese: le cose successe oggi amplificano tutto e mi fanno venire il dubbio di un servilismo ottenuto ad alto livello e francamente sorprendente. Sentire che andava promosso perché guadagnava 10 milioni l'anno è qualcosa di inaccettabile per la società civile".

La Juventus alla fine ha preso Morata. "Lo hanno preso in prestito per due stagioni, e credo che a quel punto, se non prima, avranno un nuovo centravanti. Il giocatore è certamente molto duttile e internazionale, ma non è certamente un fenomeno: è inferiore sia a Milik che a Dzeko. Fosse venuto alla Fiorentina sarei stato discretamente soddisfatto, ma neanche troppo: sai chi è, e probabilmente anche che non basta. Magari sarà anche importante, ma Dzeko era un'altra cosa. Di questioni strane ce ne sono state: prima Suarez mollato appena ha fatto l'esame, come se avessero saputo che sarebbero andati per le lunghe all'improvviso, ma anche i problemi della vecchia Roma. Chiaro che su Milik c'è stata una frenata di Friedkin, ma una squadra come la Roma non può stare un anno e mezzo non può stare con il suo miglior giocatore che di fatto è già stato venduto. Non puoi farti dire dagli altri chi è il tuo centravanti. Dzeko voleva provare a vincere un campionato, ma la parte più scombinata mi sembra l'abbia fatta la Roma: se lo vuoi vendere, prendi e lo vendi. Non puoi aspettare gli altri. Comunque mi pare che le cose stiano cambiando, Friedkin sembra alla Commisso seppure chiacchieri pochissimo".

Dopo il caos Diawara, poi, ci sarà da sistemare ulteriormente le cose. "Ci sono tre nuovi manager americani venuti a vedere cosa fanno i dirigenti. Sono tre che gestiscono le aziende di Friedkin...".

Piaciuta più la prima di Pirlo o la ripresa del Milan di Pioli? "Il Milan di Pioli è una squadra più definita della Juve di Pirlo in questo momento: è quello, e si sa da venti partite, da quando è tornato Ibrahimovic e si è aggiunto Rebic. La Juventus è una squadra nuova che si sta cercando. Certo, quando respira la Juventus fa sempre notizia, ma quella con la Sampdoria è stata una partita normale. Si è confermato che McKennie sia estremamente interessante e Kulusevski qualcosa di più, ma non ho visto altro".

Vedremo mai Vidal ed Eriksen assieme dal 1' nell'Inter? "Non credo. L'Inter è interessante perché avrà tre-quattro grandi centrocampisti in più: Eriksen, ma anche Nainggolan. C'è Gagliardini che non c'entra più niente, anche se era stato titolare nelle ultime venti partite. Poi servirà anche un regista, perché Brozovic non è più gradito. Forse hanno dato ingaggi troppo alti, e in un mercato che si è svalutato del 35% c'è poco da fare... Chi sta approfittando molto bene di questa svalutazione è il Cagliari, che prende Godin e tratta seriamente Nainggolan. Significa aver fatto un salto di qualità anche concettualmente".

La Lazio sembra un po' incespicare sul mercato, invece. "La squadra è chiusa, è difficile inserire giocatori nuovi. Tecnicamente e teoricamente è una squadra già fatta, ed è molto forte".

Cosa potrà fare l'Atalanta? "Lammers, al netto di un crociato, è un ottimo giocatore. Centravanti di fisico e piedi buoni, può stare dietro a Zapata e Muriel. Hanno preso Miranchuk e ritrovato Ilicic. Il loro segreto non era correre, ma i movimenti: ora però li conoscono meglio tutti. Ho un solo dubbio su di loro, che possano sentirsi sazi perché hanno corso e goduto molto per anni ma senza vincere niente. Hanno fatto tanta storia, e non vorrei che capiti di pensare di aver vinto".

Sui mille spettatori negli stadi che ne pensa? "I piccoli interventi contro il virus non dobbiamo prenderli per definitivi. Viviamo tutti alla giornata".

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Mario Sconcerti, prima firma del giornalismo italiano, ai microfoni di Niccolò Ceccarini © registrazione di TMW Radio