TMW Radio
News
Sconcerti: "Milan, il pari con la Roma sta stretto. Juventus? La transizione è una strategia"
27 ott 2020 19:26Calcio

Il direttore Mario Sconcerti è intervenuto in diretta a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Niccolò Ceccarini e Francesco Benvenuti: "Stiamo continuando a giudicare il calcio come l'avevamo lasciato qualche mese fa, ma ormai adesso è davvero una cosa diversa: intanto le partite sono tutte in campo neutro, e poi manca concentrazione. Si è visto ieri, con gol di distrazione continui che col pubblico non ci sarebbero stati".

Eriksen fuori, c'è Barella. "I centrocampisti continuano a girare abbastanza vorticosamente. Non so chi sia il regista: Vidal? Tutto questo lungo giro per arrivare a far fare il regista a Vidal?".

Giusto che l'Atalanta debba temere l'Ajax? "Loro cambiano giocatori ogni due anni... Ma poi, ripeto: è un calcio abbastanza ingiudicabile. Non mi chiedete pronostici, per favore...".

La Juventus ha sottovalutato il problema difesa? "Forse la riflessione è stata persino troppo profonda. L'impressione che sto maturando è che la Juventus in questa stagione si sia dichiarata dentro che debba essere un rinnovamento, un transito. La rosa per puntare alla Champions c'è comunque, ma tra allenatore e scelte varie per il resto della rosa, anche quelle obbligate come Arthur, bisogna capire il valore che si ha, anche quello dei giovani. Mi viene comunque da pensare che tutto questo sia frutto di una scelta... Il dubbio ce l'ho. Contando anche sul fatto che questa sia una stagione di povertà ed imperfezione generale, per cui forse pure una stagione di rinnovamento avrebbe consentito loro di rimanere competitivi".

Pirlo dice di aver giocato sempre con la difesa a quattro. Lei l'ha vista? "C'è Cuadrado che fa un sacco di cose quando è in campo, e questi sono piccoli trucchi degli allenatori ai quali non bisogna dar seguito".

La Lazio avrà di fatto solo dodici giocatori per la Champions. "In questa stagione tutto può succedere, e dal calcio arrivano dei messaggi forse anche per la gente. Il calcio colpisce l'immaginazione, e questi grappoli di positivi nelle società, oltre a dispiacere, contribuiscono a far capire che il problema del virus è nello stare insieme. Purtroppo la condizione è questa: se si sta discretamente soli, il problema del contagio diminuisce. Sono troppi questi focolai che stanno venendo fuori uno dopo l'altro...".

La Reggiana ha ben ventinove contagiati. "All'inizio fu la stessa cosa anche per la Fiorentina: un giocatore partì per Udine con la febbre a 39 e la speranza che gli sarebbe passata in un paio di giorni, e poi... Succede così. Questo dovrebbe farci pensare".

Cosa dire del Milan dopo ieri sera? "Per loro parla la classifica, hanno quattro vittorie e un pareggio. La scorsa stagione non la guardo, anche se ad oggi questo aiuta. Il Milan è tenuto in corsa dalla qualità che ha e dalla leggerezza di questo campionato. La partita di ieri contro la Roma è stata proprio il prototipo di questa Serie A, una sfida inverosimile, quasi impensabile".

Con qualche errore dell'arbitro... "Sì, quelli ci sono sempre. Contate piuttosto che su sei gol sono tre calci d'angolo e due rigori. Complessivamente però ho visto un Milan più quadrato della Roma, e il risultato gli va un po' stretto. Mirante ha fatto belle parate, mentre la Roma ha tirato poco".

I provvedimenti del Governo contro il Covid le sembrano sufficienti? "Ora c'è il problema di campare, ma anche di trovare colpe e responsabilità. Davanti a una cosa inusitata, che coinvolge tutto il mondo, più che le cose da decidere c'è bisogno di realizzarle in fretta. E non vedo un Governo che fin qui abbia trovato soluzioni: tutti cercano di limitare il danno".

TMW Radio Regia
Mario Sconcerti, prima firma del giornalismo italiano, intervistato da Niccolò Ceccarini © registrazione di TMW Radio