
A parlare di Europei e non solo a Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, è stato il direttore Mario Sconcerti.
Doku ha impressionato contro l'Italia:
"Lo stanno cercando tante squadre, anche prima dell'Europeo. E' un giocatore che eccede, che ti spezza le partite quando è in giornata. E' molto interessante, ma non si arriva in una Nazionale come quella belga da sconosciuti".
Si stanno mettendo in evidenza anche giocatori piccoli e tecnici. Può essere un segnale verso i settori giovanili?
"Credo che sia corretto, si gioca con i piedi e non a pallavolo. Verratti e Insigne giocano, seppur sotto il metro e settanta. Si devono vedere le possibilità tecniche e non quelle fisiche. Si sbaglia se si mette fuori un giocatore per questioni fisiche. Certo, deve essere molto bravo tecnicamente".
Italia, cosa perdiamo con Spinazzola?
"La Spagna gioca con due ali importanti e molto larghe, quindi credo che Emerson darà un apporto molto ridotto. Spinazzola ti metteva sempre in superiorità numerica. Questo sarà un problema serio, toglieva un difensore dal centro dell'area e contro la Spagna sarebbe stato molto importante. Insigne dovrà partire da ala e superare il proprio terzino, partendo così lontano dalla porta".
Neymar tra i giocatori più tecnici al mondo ha messo Verratti:
"E' una grande mezzala, ma sono classifiche a cui non credo. Non è possibile dimostrarlo. Ce ne sono tanti bravi e nessuno bravissimo. Verratti in Europa ha pochi limiti".
Mancini è un innovatore nel calcio italiano e non solo?
"Certamente sì. E' un vero e proprio allenatore di club. Mentre prima i ct erano selezionatori della Federazione, che mai avevano allenato club. Non ha guardato i risultati del campionato ma ha fatto scelte a priori".
Immobile sempre criticato:
"E' un finto problema. Il problema non è Immobile. E' sette anni che gioca in Nazionale, ha vinto tre volte la classifica cannonieri, è il miglior attaccante italiano negli ultimi trent'anni, se vediamo i numeri. La media di Immobile crolla in Nazionale rispetto ai suoi predecessori. Questo vuol dire che o Immobile non ha una dimensione internazionale, come Pulici, o che il gioco della Nazionale non si adatta a lui, e io credo sia questo".