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Sconcerti: "Conte nell'Inter risalta troppo. La Fiorentina è il niente da tre anni"
24 nov 2020 19:55Calcio

Il direttore Mario Sconcerti è intervenuto a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. Le sue riflessioni iniziano dall'impegno della Juventus di questa sera contro il Ferencvaros: "Come il calcio, anche la Champions League è abbastanza uniforme: in molti gironi la differenza tra le prime due e le altre due è abbastanza netta, e questo vale anche per quello di Barcellona e Juve. Dal punto di vista nostro vale se la Juventus è cresciuta ancora, o se avversarie più facili le hanno dato respiro in campionato".

Quanto rappresenta il ritorno di De Ligt per la Juventus? Lui è davvero quel fuoriclasse da 75 milioni? "Secondo me sì, e lo sa anche la Juve che ha sofferto molto in questi mesi in cui è mancato. Un periodo di assestamento gli andava dato, per un calcio a modo suo anche di minor qualità rispetto all'Ajax, ma ciò non toglie che per 10-12 anni sarà tra i migliori al mondo nel ruolo".

Come deve andare in campo la Juve? "Non ci sono squadre che giocano allo stesso modo quando il pallone e quando la sfera ce l'hanno gli altri. Chiaro che corri all'indietro, e a ogni passo che fai cambia uno schema. Se devo pensare alla catena generale della Juventus, lo faccio con quattro difensori di cui uno, Cuadrado, che fa quello che vuole, due centrocampisti che secondo me sono Rabiot e Bentancur, da una parte Kulusevski e dall'altra Chiesa in un 4-2-2-2. Il gioco di Pirlo prevede cose semplici, ma Chiesa è uno che salta bene l'uomo quando ha spazio davanti, da fermo è più complicato".

Questo Dybala fa fatica a trovare spazio? "In una grande squadra è naturale che ci siano difficoltà a scegliere tra i vari giocatori che hai, e penso che lo sappia anche lo stesso Dybala. Non è la prima volta che gli capita alla Juve, anche in momenti in cui non aveva tutti questi problemi fisici".

La Lazio ha un bel match-point. "Sì, però anche lo Zenit...".

Diciamo che possono essere fiduciosi? "Sono partite diverse, noi proviamo a inserirle in un contesto di calcio che in questo momento non c'è. Non sappiamo quanto il virus circoli nello Zenit né che ambiente ci sarà: è un calcio sorprendente. C'è un continuo ripetersi di risultati eclatanti che dà il segno di una differenza che si vive nel calcio di oggi".

Quando, sperando presto, le cose torneranno alla normalità si tornerà davvero come prima? "Non so davvero dirlo. Molto dipenderà anche da quanto avanti andremo in questa situazione, c'è chi dice che la mascherina andrà portata per molti anni e chi invece dice che fatto il vaccino saremo tutti al mare... Di sicuro è stato un colpo grosso, specie per aziende grandi e squilibrate come sono quelle del calcio. Per me il calcio rappresenta la voglia di divertirsi, soprattutto: se per assurdo si proseguisse così per 2 anni, il calcio ne risentirebbe molto. Il gioco è arido, impersonale".

L'Inter davvero può vedere il bicchiere mezzo pieno? "Credo che neanche a Milano considerino il bicchiere mezzo pieno. Non va benissimo che questo spareggio Champions sia contro una grande squadra, che lì vuole restarci. Una partita difficile, perché la cifra tecnica del Real resta comunque alta, anche all'andata si è visto che giocavano meglio. Questa è un'Inter sbagliata, e l'ho scritto in un lungo pezzo anche oggi. Secondo me è stato anche dato troppo risalto a Conte: qualsiasi risultato era a sfavore o contro di lui. Facendo così però ci siamo dimenticati dei giocatori, che è un po' la stessa cosa successa a Firenze con Iachini e la Fiorentina".

Come spiegarsi questi problemi? "Il problema è solo quando gli avversari si rinchiudono, perché se giochi in 30 metri Lukaku non riesci mai a fermarlo. Ma se il pallone gli arriva a dieci metri dalla porta, non lo fermi, e lo stesso vale per Lautaro che è un fenomeno. Si dice per slogan che giochi male, eppure ha fatto 6 gol... Ormai comunque è un classico: quando salta la partita, la loro forza fisica ti mette in grande difficoltà".

Una chiosa su Fiorentina-Benevento 0-1. "Questa è una squadra che manca di personalità e lo sapevamo, però siccome nessuno è matto, tantomeno Iachini, dico che è stato messo nel mezzo per un tipo di gioco che vediamo però da ormai tre anni. A volte cambiato, ma è sempre questo niente, questo essere senz'anima. Questo doveva portare a considerazioni serie prima, io vorrei capire cos'è Kouame per esempio. Il problema è che a Firenze non si parla di calcio ma di altri argomenti... Qualcuno ci spiega perché Vlahovic non ne prende una e in Nazionale segna? Perché Castrovilli passa da essere il Nuovo Baggio a non farsi mai vedere?".

Questo Amrabat sembra lontano parente di quello visto a Verona. "Amrabat non è un numero uno, è un due: deve avere un grande giocatore accanto. A quel punto fa benissimo il suo, è come Merlo: era uno straordinario numero due con accanto un maestro come De Sisti e dietro un ragazzo che correva come Esposito. Se dovessero darci veramente 30 milioni per Milenkovic, andrebbe ceduto subito perché col mercato di oggi varrebbero come sessanta. Pregherei veramente Firenze di chiudere la polemica con Commisso, perché se avessimo un qualsiasi presidente italiano, oggi, non vedremmo gli stipendi pagati".

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Mario Sconcerti, prima firma del giornalismo italiano, intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini © registrazione di TMW Radio