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Sconcerti: "Chance Atalanta, ha il dovere di osare. Affare Locatelli? Non capisco il Sassuolo"
20 ago 2021 16:08Calcio

Mario Sconcerti, decano del giornalismo sportivo e opinionista di TMW Radio, ha così parlato durante Maracanà.

L'Atalanta ha dovere deve tentare qualcosa in più?

"Teoricamente sì, perché un campionato di questo genere non gli ricapiterà. Valeva la pena investire qualcosa in più ma conosciamo questo mercato. La caratteristica generale è che l'impoverimento del mercato ha aumentato la competitività di tutti. Ma solo al livello nazionale, meno in quello europeo. Forse la Juve ha qualcosa in più, ma ho qualche dubbio su altri aspetti. Per l'Atalanta è questa la stagione che deve sfruttare, perché si è tutti alla pari. Ha il dovere di tentare".

Perché questo pessimismo nell'Inter?

"La stampa milanese si è fatta in quattro per ridurre al minimo un disagio eccezionale di un momento storico. L'ambiente ha reagito anche bene rispetto a quello che ci si aspettava. Gli manca un attaccante, bisognerà vedere con quali caratteristiche. Ma l'Inter è una squadra, sicuramente Çalhanoğlu gli darà anche di più di Eriksen. L'uomo in più quest'anno deve essere Lautaro, con 22-25 gol a cui può puntare. Dipenderà Inzaghi quanto riuscirà ad essere credibile con la squadra".

Come giudichi l'operazione Locatelli?

"Stiamo secondo me facendo passare un po' troppo con enfasi un acquisto buono, ma non eccezionale. L'eccezionalità dell'affare Locatelli sta solo nel prezzo e nelle opzioni di pagamento, che avverranno tra tre anni. E lì il valore del giocatore sarà raddoppiato perché è un ottimo giocatore, che varrà 70 milioni e lì la Juve la pagherà con una differenza di valore. È un affare a cui il Sassuolo si è dovuto piegare. Come si fa a vendere il tuo giocatore migliore e vedere i soldi soltanto tra tre anni?".

Perchè Sarri considera sempre il mercato una noia?

"Lo considerano così tutti gli allenatori, perché si ritrovano giocatori distratti. Tutte le cose succedono negli ultimi dieci giorni. Io non vedo cosa possa cambiare se chiudere il mercato il 1 settembre o il 18 agosto. Come si fa a pensare che in due gare puoi arrivare a capire cosa manca. Una volta dall'1 al 15 luglio si faceva il mercato in un solo grande albergo e tutte le società facevano trattative e operazioni".

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