
Mario Sconcerti, decano del giornalismo sportivo e opinionista di TMW Radio, è intervenuto in diretta durante Stadio Aperto con Niccolò Ceccarini. Si comincia dalle ultime di formazione verso Belgio-Italia: "Credo anche io che possano giocare gli stessi undici anti-Austria, forse giusto Toloi al posto di Di Lorenzo. Penso anche che Chiesa rimanga un'arma da utilizzare quando gli altri sono stanchi". Questa qualità rischia di diventare un limite? "Secondo me resta una grossa qualità, c'è da fare i conti con una questione tattica più complessa... Può fare tranquillamente il titolare ma Berardi contiene più spazio del campo, è più completo calcisticamente. Ha pure qualche anno in più, seppure non troppi. Altro discorso con Bernardeschi, rispetto a cui Chiesa è nettamente più diretto ed elettrico. Pur avendo meno spunto, Bernardeschi ha comunque varie fasi di gioco in sé. Chiesa, se non salta l'uomo, non pesa in partita". Potrebbe toccare a Locatelli? "Il suo problema non è mai stato fare bene o benino, ma che davanti aveva due titolari inamovibili e la cosa continua a sussistere: è stato messo in campo perché Verratti ha sbagliato completamente l'inizio di secondo tempo e Barella non è mai sembrato dentro la partita. Per averlo è servito il peggioramento dei due titolari. Jorginho-Barella-Verratti è un trio completo, Locatelli è un po' doppione". Che rumore l'eliminazione della Francia. "Sì, ma è meritata. La partita se l'è mangiata la Svizzera sbagliando un rigore che l'avrebbe potuta portare sul 2-0. A quel punto ribaltarla non sarebbe stato facile. Segnali di confusione la Francia ne aveva già dati, non dimentichiamoci che hanno vinto una sola partita su quattro in questo Europeo, con 6 gol subiti. La squadra ha grandi giocatori ma manca l'equilibrio, che era garantito dalla forza della difesa, quest'anno inferiore. Il centrocampo mi sembra lento perché innamorato del pallone, nessuno gioca di prima ma neanche di seconda. Non è un caso che Mbappe abbia segnato solo un gol nelle ultime 10 partite in nazionale: arrivandogli palloni fermi, deve sempre fare il numero". Mbappe però ha sbagliato il tiro decisivo. "Deve andar via dalla Francia. Il suo campionato gli dà poco... Ha fatto un sacco di gol in stagione ma in nazionale non segna e nelle grandi partite di Champions fa fatica ad esser decisivo. Deve andare in un campionato più allenante tipo l'Inghilterra, è l'ora che vada via". La Germania è davvero a fine ciclo? "Tengono molto bene la palla, giocano benissimo. Fanno però fatica a fare gol, soprattutto contro le grandi. Dentro una partita singola un gol lo puoi trovare in ogni modo". Che ne pensa del caso Salernitana? "Credo che sia un po' barbaro dare un mese per vendere un'azienda da 60 milioni come termine. Prima non potevano prepararsi, non sapevano se sarebbero andati in Serie A, cosa che significa dimezzamento o raddoppio del valore. Mi pare davvero una cosa fuori dal mondo economico, dalla realtà. Pur dando a Lotito tutta la sua complessità e le sue stranezze, mi sembra che questa regola sia fortemente da discutere". Quanto tempo gli si potrebbe dare? "Tecnicamente non ce la fai in 30 giorni, se fai le cose per bene. Non è un negozio... Sappiamo che personaggio sia Lotito però questa regola mi sembra iniqua". Si dovrebbe pensare a una Serie A a 18 squadre? "Non si sbaglierebbe ma non mi sembra quello il problema. Bisogna chiedersi come mai non sia a diciotto. Rimanendo a venti, le 16-17 squadre base della Serie A si salvano quasi sempre. Il grande problema di molti in A è di non retrocedere. Non tanto per il prestigio, ma perché vai in Serie B con contratti da giocatori di Serie A, una promessa di fallimento. La Serie A a 20 squadre è una garanzia per la borghesia medio-impoverita del calcio". Come la vede la Fiorentina con Italiano? "Bisogna vedere la squadra... Per adesso è arrivato un grosso giocatore e mi sembra ottimo anche Maleh. Non dobbiamo giudicarlo un ragazzo, ha 23 anni. Anche se esordiente in Serie A, lo vedo centrocampista completo e pronto per stare tra quelli che si alterneranno. Ragazzo interessante. L'obiettivo deve essere di cercare di andare in Europa, anche facendo una squadra che non la vale". Si andrà almeno oltre fine luglio. "Credo anche più in là. Questo comporterà la perdita del clan Gattuso: si è tornati al vecchio gruppo di mercato e alle abitudini, oltre che alle idee, di aspettare per vedere tutto".