
Nella serata di TMW Radio, all’interno di “Piazza Affari”, è intervenuto mister Beppe Sannino.
Una sua valutazione su un campionato apertissimo fino alla fine…
“Sempre battaglia in B. Quest’anno hanno fatto molto bene Frosinone e Genoa, raggiungendo la Serie A in anticipo. C’è suspense sicuramente, per capire come andranno i Play-Off”.
Lei ha intrapreso un lungo viaggio, che in ultima istanza l’ha portata a vincere col Paradiso in terza serie svizzera…
“Il mio percorso in Italia è terminato tempo fa. Dopo essere stato al Watford mi sono accorto che si può lavorare bene anche all’estero. Essere un po’ “zingaro” ti apre anche un po’ la mente. Dopo essere stato in Libia e aver fatto la Champions lo scorso anno, mi sono fatto prendere dalla situazione degli americani che avevano preso la Nocerina. Avevo però capito subito che c’era qualcosa che non andava. A me non piace vivere a dispetto dei Santi. Piuttosto che vivere in agonia, preferisco prendere le mie scelte. Non mi sono lasciato bene con i tifosi della Nocerina, che non conoscono i veri motivi del mio addio. Compreso il fatto di non poter più allenare in Italia, ho provato ad entrare in Svizzera da una porta secondaria. Se parliamo di altre nazioni, dobbiamo partire dal fatto che l’Italia possa insegnare calcio a tutti. Se allunghiamo però la testa ci rendiamo conto che c’è un buon calcio anche altrove. Si lavora bene, c’è meno pressione e sono molto simili agli inglesi nel non vivere strascichi subito dopo le partite. C’è più serenità nel modello di lavoro; siamo ben organizzati e andremo forte anche l’anno prossimo”.
Come vede il progetto del “City Football Group” al Palermo?
“Il Palermo è stato sempre riconoscibile grazie a Zamparini, che ne ha fatto la storia. Credo che il passaggio con l’avvicinamento al City sia stato “giusto”. Poco pomposo, poco altisonante, molto pragmatico. Il Palermo ha dimostrato di poter stare nei Play-Off. C’è una gara difficilissima col Brescia di fronte, ma credo che il cuore del pubblico del Palermo possa spingere alle fasi finali i rosanero. Lì partirà un altro torneo, dove la bellezza della Serie B sarà evidentissima: anche le squadre non favorite possono fare l’impresa. Se una società come il Palermo è stata attenzionata dal gruppo del Manchester City, questo è un attestato di crescita importante. Palermo non merita solo la Serie A, la piazza merita di giocare le coppe europee”.
Le differenze col calcio inglese. Lì non c’è stress, come riportato anche da lei. Si spendono meno energie nervose?
“All’estero non vado mai in ritiro. Se non per andare a 400km di distanza a giocare. Mai accompagnato in vita mia - in Premier League - dalla polizia allo stadio. Una volta prima di Nottingham-Watford trovammo un incidente stradale e non avemmo bisogno di scorta. A livello di ritmi, partendo dal fatto che le preparazioni sono uguali alle nostre, dovremmo stare sui loro livelli. Se non ci siamo è perché è diversa la cilindrata delle macchine. Sono giocatori “fisicamente” diversi, ma anche favoriti da una mentalità più tranquilla. Ho perso 8 punti col Watford dal 90’ al 98’, perché lì si gioca sempre a mille. Si annoiano a sentirmi parlare di tattica e vivono tutto con meno stress, ma non solo in comparazione alla Serie A, anche alle categorie inferiori”.