
Di Lucio Marinucci
A Torino sin da prima del match si respira aria di sfida sugli spalti, non tanto per quel che riguarda le squadre in toto, ma soprattutto perché la sfida sancisce il ritorno per la prima volta da avversario di Belotti. I tifosi granata sin da subito si presentano proprio per questo ostili verso il “Gallo”, che però non è in campo. Mourinho infatti sceglie la versione senza centravanti, con Solbakken e Dybala ad alternarsi nel ruolo di riferimento offensivo. La partenza sorride subito ai giallorossi, che all’ottavo minuto passano proprio grazie alla Joya, abile nel trasformare un rigore nato da fallo di mano di Schuurs. Da quel punto Mourinho ha deciso di giocarla alla sua maniera, con linee strette, contrasti duri ed El Shaarawy a ripartire. Per Juric non hanno pagato le scelte di Radonjic (di nuovo) e Miranchuk, con Vlasic in panchina.
Ad inizio ripresa in ogni caso il Torino inizia a far finalmente girare il proprio gioco, con Gravillon sempre a rompere la propria linea difensiva per creare superiorità. Sono proprio i granata infatti a sfiorare il pari con un colpo di testa Miranchuk, bene disinnescato da Rui Patricio. La Roma non si scompone in ogni caso e con il passare del tempo torna a non concedere praticamente nulla.
Al triplice fischio è 0-1 per la Roma, che sale al terzo posto nella maniera più mourinhana possibile, mentre il Torino cade nuovamente in casa.
Pagelle
Sanabria 5,5: Si ingegna per dare una mano alla manovra, ma finisce per patire là superiori fisica dei centrali della Roma.
Schuurs 5: Il suo fallo di mano spiana la strada a Mourinho, segnando il destino del match. Rischia con il pallone tra i piedi in un altro paio di circostanze.
Pellegri 6: Entra nel finale per dare una mano e per poco non trova anche il gol con un bel diagonale in girata dal limite dell’area.
Dybala 6,5: Basta il suo rigore per decidere la sfida, ma da sottolineare sempre il solito apporto alla manovra. Con lui in campo esiste una Roma, senza di lui ce n’è un’altra nettamente inferiore.
Smalling 7: Giganteggia costantemente in area di rigore, respingendo regolarmente gli assalti di Sanabria e co. La sua leadership continua a pesare enormemente.
Solbakken 5,5: Prova a farsi trovare pronto nei momenti di transizione, ma non sempre si ritaglia gli spazi giusti. Qualche controllo sbagliato di troppo in una partita rivedibile.