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Roccati: "Grazie a Spalletti che ha creduto in me a Empoli. Indimenticabile l'esperienza al Dundee"
11 ago 2021 16:55Calcio

A Storie di Calcio, trasmissione di TMW Radio, si è parlato della carriera di Marco Roccati, portiere cresciuto nel Ravenna e che esordì in Serie A nel 1997 con l'Empoli. La prima partita fu indimenticabile, visto che contro la Lazio parò un calcio di rigore a Giuseppe Signori, contribuendo alla vittoria della squadra toscana. Poi le esperienze con Bologna e Perugia, oltre a Dundee, Napoli e Fiorentina, prima della chiusura in Serie C.

Il primo flash sulla sua carriera?
"Sono stato una persona fortunata, devo dire grazie allo sport".

E come persona a chi deve dire grazie?
"Tante figure, il primo a credere in me è stato Salvatore Rampanti, ma anche diversi altri. Ho incontrato Spalletti, Novellino, Prandelli, Bonetti".

Spalletti?
"E' stata la persona che ha avuto il coraggio di prendere un ragazzino e di metterlo in campo in Serie A quando lui si giocava le sue opportunità in carriera. Lui si è consacrato lì, con una grande salvezza. Lui faceva il doppio lavoro, tecnico e impiegato nell'azienda di famiglia, si giocò molto a Empoli. Sono orgoglioso di aver giocato in quella Serie A, era uno dei campionati più belli del mondo. Pregi ? E' molto intelligente, una persona scaltra, generosa. Difetto? A volte la sua personalità lo rende antipatico". 

Se le dico Signori?
"E' un amico, siamo diventati poi compagni di squadra. Alla prima da titolare a Empoli gli parai un rigore. E' stata la svolta professionale, ho conquistato i tifosi e non solo".

Poi passa al Bologna, da quel momento trova poco spazio. Come mai?
"Andai al Bologna perché Antonioli era infortunato, poi settembre al suo rientro decisi di andare a Perugia. Lì feci tutto il campionato, ma le attenzioni erano concentrate su altre cose. Il mio campionato andò molto bene, ebbi anche proposte da grandi club ma dovetti tornare a Bologna. L'Inter si era liberata di Pagliuca e lui chiese di venire a Bologna. Gazzoni non ci pensò due volte, mettendo il mio interesse da parte. E allora andai via. Grande l'esperienza in Scozia, è stata straordinaria e me la ricorderò sempre. Il livello era più basso rispetto a quello italiano, ma per il campionato scozzese era molto alto".

L'esperienza che vorrebbe rivivere?
"Sicuramente quella scozzese, sarei rimasto volentieri. Costavo troppo però e la società non poteva acquistarmi, altrimenti avrei anche pensato di rimanere in Scozia".

C'è qualcuno che l'ha fatta arrabbiare?
"Ho sempre detto le cose al momento, ho avuto parecchi problemi con Gaucci. Il mio carattere mi ha anche penalizzato. E' vero gli infortuni, ma con un carattere diverso magari avrei fatto di più".

Che cosa fa ora?
"Ho appena completato il contratto con la Spal, faccio il docente a Coverciano e una scuola calcio con altri ex portieri".

Qualche talento scoperto?
"E' passato qui un vero fenomeno, avvertii anche Rampulla. Alla fine poi è passato alla Juventus e ora è alla Sampdoria, è Audero".

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