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Repice: "Milan, con la Lazio è stata un'esecuzione. Le tre big non sono più capaci di aprire un ciclo"
25 gen 2023 14:59Calcio
© foto di © DANIELE MASCOLO

A parlare di Lazio-Milan e non solo a Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, è stato il noto radiocronista Francesco Repice.

Che dice di Lazio-Milan?
"E' stata un'esecuzione più che una partita. La vera difficoltà di Milan, Inter e Juventus, ma in particolare del Milan, è quella di non riuscire a creare un ciclo. Il nostro calcio non è più in grado di creare squadre che possano aprire un ciclo ed è preoccupante, soprattutto per queste tre che ci hanno mostrato come si fa. Mi rendo conto che evidentemente il livello si è parificato, non so se verso l'alto o il basso. E' una preoccupazione che si riflette nelle coppe europee e sulla Nazionale. Non c'è la possibilità di creare una squadra su un gruppo di una squadra di club, che è la cosa più semplice per vincere un torneo. I famosi blocchi non esistono più, perché le grandi non riescono più a creare cicli. Il motivo non lo so".

Milan in un momento molto difficile:
"Vincere aiuta a vincere ma perdere aiuta a perdere. Il mercato? Ad oggi non è arrivato il contributo, ma anche di Platini e Zidane si dissero le stesse cose, che non incidevano. Io aspetterei, sennò finisce come Leao, che era considerato un plaid da mettere sul divano e abbiamo visto che è un'ira di Dio. Magari De Ketelaere è entrato in una realtà più grossa di lui, le qualità ci sono, toccherà a lui tirar fuori tutto".

E il Napoli ne approfitta:
"Occhio che può fare un turnover al contrario. Se il Napoli passa con l'Eintracht, dopo sono otto squadre che rimangono e può succedere di tutto e può puntare anche al colpo grosso. Se continuano a mettere punti, io in Spalletti ci penserei".

Oggi chi rischia di più tra Milan e Inter?
"Io nel gruppone punto sugli allenatori, che possono fare la differenza. E il numero uno è Mourinho".

Come finirà la querelle Zaniolo?
"Zaniolo non va via se non arriva nessuno. Ha detto bene Mourinho, se viene una squadra che dà i soldi che vuole ok, sennò rimane. Sta lavorando anche da general manager Mourinho. La famiglia Friedkin in tempo di pandemia ha fatturato 11 miliardi di dollari, potrebbe appianare il debito della Roma ma non puoi azzerare tutto, perché la UEFA dice che puoi spendere per quanto fatturi. Mou per Zaniolo fa un ragionamento da general manager, poi se va via, lo va a prendere lui l'altro giocatore. ma se non arrivano i soldi giusto, Zaniolo non parte. O va via alle sue condizioni o non se ne fa nulla. Andrà via a zero? Ma un grande club fa così, non si fa mettere sotto scacco, come il Milan con Donnarumma".

TMWRADIO Redazione