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L'allenatore Massimo Rastelli ha parlato durante Stadio Aperto, trasmissione pomeridiana di TMW Radio, iniziando dall'impegno che attende l'Italia: “L’Europeo è stato vinto grazie al riuscire a rispondere e super-performare, anche senza pressioni. Ora invece ce ne sono, il precedente Mondiale mancato può pesare. Certo, avessimo segnato il rigore in Svizzera…”. Che effetto fa vedere Joao Pedro nell’Italia? “Se lo è meritato, per lui è il giusto premio e mi auguro sia il suo contributo”. Che ruolo ha? “Per me gioca meglio alle spalle di una prima punta, attaccando l’area da dietro e senza marcature arcigne. In un 4-3-3 lo farei partire largo”. C’è un cambio culturale tra gli allenatori? “Io credo in un calcio efficace, poi ci sono epoche e mode: l’Italia cerca di essere più europea alzando il baricentro e il palleggio”. Chi gioca meglio in A? “Tante, anche in cima fanno questo tipo di calcio”.
Due parole sul Milan. "Il Milan di adesso è nato nel momento peggiore, quello della pandemia, in cui però lo stadio vuoto ha fatto sentire meno certi pesi. Pioli e Ibrahimovic poi hanno alzato l'asticella: questi ingredienti hanno fatto sì che il Milan sia cresciuto, oggi è una grandissima realtà ed ha margini di miglioramento, visti i giovani in organico". Cosa servirà per vincere lo Scudetto? "Essere continui in prestazioni e risultati. Milan e Napoli hanno mostrato che non sempre si può vincere con goleade o surclassando gli avversari, ma il successo soffrendo è una delle cose fondamentali per vincere. Credo che anche l'Inter abbia tutte le carte in regola, per la prima volta sarà davvero bello lo scontro tra queste tre grandi squadre". Chi è meglio tra Osimhen e Vlahovic? "Sono fortissimi tutti e due e fanno la differenza. Fanno reparto da soli, pur avendo caratteristiche diverse. Impossibile dire se sia più bravo uno o l'altro, Vlahovic è più giovane e per l'età che ha sta facendo grandissime cose".
La sosta arriva al momento giusto per il Cagliari? "Credo ci sia stato un rallentamento sotto l'aspetto mentale, dopo un periodo molto dispendioso di apnea". Il repulisti di gennaio è servito. "Dall'esterno si percepiva che qualcosa non andasse, le prestazioni erano preoccupanti".
Chi vede favorita per salire dalla Serie B? “Cremonese e Lecce hanno un piccolo vantaggio, senza scordarsi del Monza che ha fatto una grande rincorsa. Ma anche Benevento e Brescia potrebbero avere una nuova spinta, e non voglio dimenticarmi del Pisa. Campionato bellissimo”. Come rispondere all’allarme lanciato da Nicolato? “Ha ragione, i nostri campionati sono sempre più pieni di giocatori non italiani. Fortunatamente nelle categorie inferiori vengono fuori piccoli talenti, l’ultimo Cambiaghi. Sentiremo parlare di lui”. Di Okoli che ci dice? “L’anno scorso mi ha impressionato. Quando sono subentrato, dopo Marino, ha sempre giocato. Sarà il futuro della nazionale maggiore”. La Serie B si sta sostituendo alla A medio-bassa? “È un campionato che ti completa per quanto è difficile”. Una valutazione conclusiva su giocatori intorno all'universo Sassuolo, Moro e Lucca. “Hanno bisogno di fare qualche campionato di Serie B come succedeva in passato. Non bisogna avere fretta, serve non tornare più indietro una volta che arrivano in Serie A”.
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