
L'ex portiere Michelangelo Rampulla ha così parlato a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio con Niccolò Ceccarini e Francesco Benvenuti, cominciando dalla nazionale italiana all'Europeo: "Un percorso netto... E speriamo che lo sia fino in fondo senza sconfitte, a questo punto!".
La nazionale gioca come un club. "Il bravo allenatore è quello che sa mettere i giocatori dove rendono al meglio, Mancini ha creato un gruppo molto forte ed è questo il vero segreto: sono amici, sono uniti e si vede pure in campo".
Un bilancio sull'Europeo di Donnarumma? "Molto buono, oltre ai rigori. Con la Spagna ha salvato il risultato, se andavamo sotto era dura riprenderla. Importante avere una sicurezza così dietro".
Ha ancora tanti margini? "Il portiere è come un buon vino, invecchiando si migliora sempre. Col passare del tempo magari perdi forza ma acquisisci tutto il resto".
Che gli ha detto Sirigu? "Penso l'abbia tranquillizzato, gli abbia tolto pressione e dato qualche suggerimento".
Chiellini e Bonucci sembrano allontanare il tramonto. "Fuoriclasse e campioni, l'unico handicap che possono avere è qualche problema fisica. Superato quello, danno sicurezza a tutti con la loro presenza. Sono forse gli ultimi difensori di un certo peso e livello al mondo".
L'Inghilterra sembra notevolmente avvantaggiata sul fisico. "Se si è troppo grandi si fa più rumori quando si cade! Comunque non sono solo fisico, anche tecnicamente sono molto validi. Giocando in casa hanno un occhio di riguardo ma credo siamo al 50 e 50".
Quale lascito dall'Italia ai propri club? "Che ci sono tanti italiani forti e che le società devono avere un'ossatura di ragazzi italiani. Ci sono, basta scoprirli e farli giocare".
Una conferma di ciò è Di Lorenzo. "Sì. Invece continuiamo a cercare talenti all'estero, si vogliono fare affari. Se hai coscienza dei tuoi mezzi e un'occasione di una grande squadra poi riesci ad esprimerti al massimo".
Che ne pensa del ritorno a Parma di Buffon? "Ci ho pensato, perché l'avevo sentito poco tempo fa e mi aveva detto di sentire il fuoco dentro, di voler continuare a giocare ed allenarsi. La scelta perfetta per lui, è l'ultimo dei romantici. Va bene il business, ma tornare lì è una cosa straordinaria. Aveva tante richieste, me l'ha detto, ma voleva una squadra che gli desse lo stimolo giusto".
Sta sfidando l'età. "Ha la voglia dell'eterno ragazzino, si sente tale ed è proprio questo il suo lato positivo. Non me ne vogliano le avversarie, ma spero possa portare il Parma in Serie A chiudendo il cerchio di una carriera spettacolare".
Basta Locatelli per ritrovare il centrocampo della Juventus? "Sicuramente ti porterebbe freschezza e qualità, certamente ci vorrebbe un giocatore come Jorginho, sarebbe la ciliegina sulla torta e sistemerebbe tutto. Non credo però al Chelsea lo vendono".
Su Jorginho in molti hanno dovuto ricredersi. "Si torna al discorso dei ragazzi interessanti che ci sono in ogni categoria. Bisogna essere bravi a trovarle in quelle inferiori, poi a volte basta un episodio e un po' di fortuna".
Che ne pensa delle considerazioni di Sarri sulla Juventus? "Lo dice anche Vialli, alla Juventus sembra normale vincere e il giorno dopo pensare al successo seguente. Non è che Sarri abbia detto nulla di trascendentale, anche noi quando tornammo dopo aver vinto la Coppa Campioni non è che abbiamo festeggiato... Questa è la mentalità della Juventus, lì è così. Magari sarà abituato alle feste di altre parti, ma non è la Juventus quella".
Si può dire che non si sia adattato? "Penso che lui avesse in testa discorsi sul medio-lungo termine. Non esiste cambiare le cose in 6 mesi o sei sempre a ricominciare da capo. Penso che la colpa sia su ambo le parti e che il colpo di grazia l'abbia dato l'eliminazione in Champions. Io avrei aspettato ".
Dove lo vede Conte? "Che ne so... Al Barcellona! Sta girando le più grandi squadre europee e ha le qualità per allenare qualsiasi società e nazionale.