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Protti: "Inter, non c'è solo Lukaku. Morata mi piace, Luis Alberto fuoriclasse"
28 ott 2020 18:38Calcio
© foto di Federico De Luca

L'ex attaccante Igor Protti si è collegato in diretta con TMW Radio, intervenendo nel corso di Stadio Aperto, trasmissione condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. L'intervista comincia dal pareggio di ieri dell'Inter in casa dello Shakhtar Donetsk: "Io vedo una crescita: la continuità nel lavoro non può che portare risultati. Lo Shakhtar solo una settimana fa aveva vinto col Real Madrid, non sono gli ultimi arrivati ed hanno grandissima esperienza internazionale. A volte i pareggi devono essere accolti con maggiore entusiasmo: non si può vincere, e finora il calcio italiano in Champions League non ha mai perso. Cerchiamo di essere anche più ottimisti, nel calcio non si può solo vincere".

Giusto affidarsi a Lukaku nei momenti di difficoltà? "Per me sì. Quando si ha un calciatore come lui, in una condizione psico-fisica del genere, bisogna coinvolgerlo più possibile. Non deve diventare però l'unica soluzione, ma una delle soluzioni. Soprattutto quando difendi e gli altri ti lasciano spazi".

Non servirebbe più distribuzione nelle reti e maggior apporto dai centrocampisti? "L'Inter, come ogni altra squadra, deve trovare soluzioni dai centrocampisti. E parlo da ex attaccante: so quanto sia complicato quando gli avversari si rendono conto che i più pericolosi sono in attacco, per loro l'attenzione è doppia. Gli inserimenti dei centrocampisti danno più libertà alle punte, e l'Inter ha sicuramente giocatori in mezzo al campo capaci di fare tanti gol, e sono sicuro che succederà. Conte secondo me è uno degli allenatori più bravi, un grandissimo motivatore. In questo momento sta sfruttando la condizione di alcuni calciatori, e anche se Lautaro ieri ha sbagliato un gol incredibile, vedrete che l'Inter porterà tante frecce al suo arco, e farà un gran campionato e farà bene anche in Europa".

L'Atalanta sembra aver assimilato una mentalità europea. "Una squadra meravigliosa, emozionante e fantastica. L'anno scorso hanno fatto un percorso quasi miracoloso in Champions: confermarsi è difficile e recuperare due gol all'Ajax è cosa da grandissima squadra. Possiamo ancora divertirci tanto con questa squadra e i suoi ritmi impressionanti. La cosa che ci può un po' far pensare è che quando sono stati primi in campionato hanno toppato due partite di fila: dico che la differenza la fa la mentalità e l'abitudine a stare in certe posizioni, che è anche il motivo per cui la Juventus vince sempre il campionato. Al di là della Champions, voglio vedere come l'Atalanta riprenderà libertà mentale, perché è così che riesce a dare il 100% ed è un piacere vederla giocare".

Si è rivista recentemente la Lazio del pre-lockdown? Stasera col Bruges però è allarme rosso... "Difficile capire cosa gli sia successo alla ripresa del campionato, li avevamo lasciati in forma strepitosa e poi hanno trovato grandissime difficoltà. Faccio fatica a trarre conclusioni, è molto strano un periodo così lungo di incertezza. La partita col Borussia può aver riportato serenità ed entusiasmo. Permettetemi poi di dire che hanno Luis Alberto, fuoriclasse che vale da solo il prezzo del biglietto. Anche se purtroppo non lo si può pagare. Chi l'ha scelto ha fatto un colpo da maestro".

Il sogno di ogni numero nove... "Sì, devo dire che la Lazio poi ha la capacità di scegliere giocatori bravi e valorizzarli nel tempo. Luis Alberto ha avuto una crescita esponenziale grazie a un allenatore bravo, che sa valorizzare i suoi calciatori, e a un ambiente che sa tirare fuori il meglio. Capita spesso, nella Lazio: vuol dire che è un ambiente positivo e propositivo".

Gli esperimenti di Pirlo sono inevitabili? "Nel momento in cui la società fa una scelta di questa genere, significa voler mandare un messaggio di cambiamento, la ricerca di qualcosa di nuovo. Per farlo, la Juventus non ha avuto il periodo estivo con amichevoli contro squadre importanti, partite impegnative e non come 20-25 anni fa che si iniziava contro la squadra della montagna. In campionato si può permettere di fare certi esperimenti, in Champions no, anche perché se dovessero scegliere cosa vincere non ci penserebbero un secondo".

Morata che attaccante è? "Ha giocato in squadre importantissime, e questo dice molto. Vuol dire che ha qualità, e una delle sue è che fa sempre gol, arriva in doppia cifra. Anche senza vincere la classifica cannonieri, ma sapendo stare al suo posto. Quando deve giocare lo fa e segna, se c'è da fare panchina ci sta senza creare problematiche. Mi sembra uno a posto, e anche questa cosa si valuta in squadre in cui si fa il turnover".

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Igor Protti intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini © registrazione di TMW Radio