TMW Radio
News
Pillon: "Barzagli può già allenare ma deve fare la gavetta o rischia di bruciarsi"
07 lug 2021 19:35Calcio
© foto di Nicola Ianuale/TUTTOmercatoWEB.com

L'allenatore Giuseppe Pillon è intervenuto in diretta a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, iniziando dall'Italia: "Mi ha colpito l'organizzazione di gioco che ha dato Mancini, difficilmente la trovi nelle nazionali. Anche ieri sera si è visto l'emblema di una squadra che sa quello che vuole, anche quando riescono meno cose. Meritano la finale e di vincere l'Europeo".

Come ha fatto Mancini? "Di mezzo c'è anche la bravura di alcuni allenatori di club nell'applicare un certo tipo di calcio. Basta vedere il 4-3-3 che utilizza. Ha portato questo sistema migliorandolo e cambiandolo, anche a partita in corso. Però molti calciatori conoscono perfettamente questo modulo".

Quali le difficoltà di Immobile? "Alcune ne sta avendo. Diciamo che fare l'unica punta di un 4-3-3 ti fa sempre giocare contro due centrali, e non è facile riuscire a creare situazioni da gol. Però è bravo nella pressione e nell'attacco della profondità. Speriamo che in finale possa dare il meglio di se stesso".

Lei lo confermerebbe? "Sì perché la squadra è abituata a giocare con una punta là davanti. Bisogna essere dentro per capire, Mancini vedrà se uno è stanco o meno e dove andare a parare".

Nelle categorie inferiori c'è materiale da sviluppare? "Insigne e Immobile, per dirne due, hanno giocato in Serie B: è un passaggio fondamentale per arrivare in nazionale perché come campionato è davvero difficile. Io ci ho passato diversi anni, lo conosco bene".

Quante possibilità per l'Italia di vincere? "La finale è una partita a sé, dipende anche come ci arrivi fisicamente, se recuperi dalla stanchezza o no. Purtroppo dobbiamo fare i conti con un'assenza come quella di Spinazzola, peccato aver perso uno così. Sarà comunque una bella partita".

Perché Bonucci viene così criticato? "Io l'ho avuto al Torino a 18 anni, l'ho visto crescere e devo dire che ha fatto passi da gigante. La cosa che più mi aveva colpito di lui era la personalità, nel tempo l'ha portata avanti ma l'aveva già da ragazzino".

Jorginho vale il Pallone d'Oro? "Parliamo di un giocatore irrinunciabile, è uno di quelli che fai giocare sempre per come dà i tempi e guida la squadra all'interno del campo. Bravo anche a dare quei suggerimenti per cui un allenatore dalla panchina farebbe fatica".

La Serie B ha fatto passi avanti anche sul lato allenatori? "Penso a uno come Castori e non posso che dire: merita la Serie A. Abbiamo una scuola di calcio veramente all'avanguardia, se notate ci sono molti allenatori italiani richiesti anche all'estero".

Non a caso l'Ungheria ha messo in difficoltà tre squadroni. "Sono un esempio. Ci sarà un motivo se Ancelotti lo richiamano a Madrid?".

La divisione orizzontale della Serie C le piace? "Serve il pubblico, giocare senza è desolante. Manca la carica nervosa e agonistica delle partite. Già in queste della nazionale si vedono altre partite, sembra un altro calcio".

Sarà l'anno della verità per Sottil? "Deve. Perché ha capacità, testa e forza fisica. Nonostante sia un ragazzino ha molta personalità, deve sfruttare questa stagione al massimo".

Cosa vede nel futuro di Barzagli? "Le conoscenze per fare l'allenatore le ha. Sa come organizzare un sistema di gioco, per sua fortuna ha avuto tanti bravi allenatori: per me può farlo tranquillamente, dipende da dove vuole cominciare. Io suggerisco sempre di fare la gavetta perché partendo troppo dall'alto rischi di bruciarti".

Un po' come accaduto a Pirlo. "Alla fine è riuscito comunque a ottenere dei risultati. Gattuso, facendo un certo percorso, è diventato un allenatore importante".

TMW Radio Regia
Giuseppe Pillon ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini © registrazione di TMW Radio