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Pasqual: "Credo che molti giocatori dell'Inter non siano adatti al metodo di Conte"
06 lug 2020 19:22Calcio

L'ex difensore Manuel Pasqual, oggi commentatore tecnico per la Rai, si è collegato in diretta nel corso della trasmissione Stadio Aperto, in onda su TMW Radio e condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. Il suo intervento comincia con un'analisi sul momento della Fiorentina e quello di Iachini: "Mi auguro che si ritrovi tranquillità e serenità nell'ambiente. Non è facile né per l'allenatore né per la squadra lavorare quando escono tutte queste voci di un nuovo allenatore. Poi Commisso ha ristabilito un po' l'ordine, ma venire da due sconfitte e vedersi in bilico è difficile. Non ho dubbi che la Fiorentina sia più forte di quelle dietro, ma giocando ogni tre giorni senza poter pianificare, non è facile. La squadra è costruita per giocare una volta a settimana, ma mi auguro che ne vengano fuori, salvandosi prima possibile. Come sapete, è una squadra per cui faccio il tifo".

L'Atalanta potrebbe avere qualche rimpianto di classifica? "Vedendo il post-lockdown, sembrano stare meglio di tutti. Anche ieri a Cagliari ha cambiato svariati giocatori ma è riuscita a vincere. Ormai non è più una sorpresa, diciamo che se fossero stati più avanti in classifica sarebbero stati quelli che avrebbero dato più filo da torcere alla Juve. Anche la Lazio è creata per giocare una volta a settimana, e arrivi a un punto in cui devi fare i conti con infortuni, acciacchi e squalifiche. In un campionato normale altrimenti avrebbero potuto essere l'anti-Juve".

Che succede all'Inter? "Conte ti fa andare sempre al massimo, a volte addirittura fuori giri. Ora lo si sente anche meglio: guida tipo PlayStation i suoi giocatori, e se vuoi rifiatare lui ti richiama per andare a tutta. Anche prima del lockdown ricordo grossi cali al 70': o la partita era chiusa, altrimenti faceva letteralmente fatica".

Come giudicare la stagione nerazzurra? "Se andiamo a vedere il campionato, all'inizio in teoria era l'anti-Juve, ma sappiamo che Conte ha i suoi schemi e le sue metodologie, che i giocatori devono assorbire. La squadra è ottima ma non tutti sono adatti al suo tipo di gioco. Quasi sicuramente non vincerà il campionato, ma c'è in ballo la qualificazione Champions e il cammino in Europa League: dipende molto dai giocatori. Conte pretende tantissimo anche in allenamento, e visti i ripetuti infortuni credo che alcuni non fossero pronti".

Oggi affidare la panchina a De Rossi è rischio o coraggio? "Per lui potrebbe essere un rischio. Al di là delle qualità umane e tecniche per cui lo vedo a fare da allenatore, e questo lo era già in campo visto che faceva sempre il braccio destro in campo del tecnico. Il problema semmai è gestire un gruppo: pur essendo stato spesso capitano, quando sei allenatore devi gestire oltre ai calciatori anche presidente, direttori e collaboratori vari. Non saprei se sia facile e fattibile vederlo subito in Serie A".

Dybala e CR7 stanno segnando entrambi. Meriti più di Sarri o della squadra? "Sarri lo abbiamo visto a Napoli, dove schematizzava tanto la sua squadra. Alla Juve, con quei giocatori là davanti, devi lasciare più fare. Sicuramente non è la Juve degli anni passati: ricordo che finché giocavo ti concedevano uno, massimo due tiri in porta. Oggi concede tante occasioni, ma sono tornati a frullare grazie al ritorno della condizione e alla risoluzione delle problematiche di spogliatoio. La bravura è stata mettere una pietra sopra velocemente a tutto, così da portare a termine la stagione e vedere se riusciranno a vincere la Champions. Avere poi i vari Buffon, Chiellini e Bonucci, giocatori che hanno vinto e sanno come doversi comportare, permette di tramandarlo ai compagni e guidare quei compagni che credono di avere steso il tappeto rosso davanti, visto che non è così. Dopo la sconfitta di Coppa Italia sono usciti dei malumori, poi messi a tacere dai più vecchi, che hanno messo tutti davanti alle proprie opinioni, ricompattando il gruppo".

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