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Parisi: “La Bundesliga ha un ruolo di predominanza nel mercato USA, ma qualcosa sta cambiando. La Serie A ha poco appeal all'estero”
15 feb 2023 19:30Calcio
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Nella serata di “Piazza Affari”, su TMW Radio, è intervenuto l’agente FIFA Fabio Parisi.

Prendendo spunto dall’editoriale di Marco Conterio, vorremmo parlare dei giovani francesi che fanno il giro d’Europa e sono titolari nelle squadre di grido. Come mai da noi si ha paura di questa sorta di fuga di cervelli?
“Il discorso è semplice. Se qualcuno decide di cambiare Stato deve esserci un motivo dietro. Molte volte prevalgono i motivi economici su quelli tecnici, concetto che secondo me è sbagliato. Il profilo tecnico deve venire prima del riscontro economico, che sarà semmai una conseguenza. Ho sempre lavorato con la Francia e ho mosso moltissimi giocatori francesi, soprattutto verso l’Italia. Ora la Serie A ha molto meno appeal all’estero”.

Cosa ha prodotto il Decreto Crescita nel calciomercato italiano, soprattutto in merito agli acquisti dall’estero che continuano ad aumentare?
“Il campionato italiano ha sempre un appeal. Il Decreto Crescita aiuta le società a risparmiare sugli stipendi, ma non tocca il prezzo dei cartellini, quindi penso che influisca solo in parte. Il fatto che ci siano molte proprietà americane in Serie A sta facendo sì che l’attenzione vada ogni tanto anche sui profili nati negli States”.

Negli U.S.A. è in atto da anni un “saccheggio” da parte delle squadre tedesche all’interno dei settori giovanili. È ancora così? Sta cambiando qualcosa?
“È vero. È un dato di fatto inconfutabile. Le situazioni da monitorare sono molte: tanti ragazzi americani sono nati da genitori che erano militari in Germania (o altro, ndr) che consente il fatto di avere la doppia cittadinanza. Sta cambiando qualcosa, dato che nei college escono giocatori già formati di 22 anni o giù di lì”.

TMWRADIO Redazione