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Orsi: "Lazio, mi aspettavo un investimento sul centrale. Rimasti scottati da Vavro"
16 set 2020 19:00Calcio
© foto di Stefano Principi

L'ex portiere Fernando Orsi, oggi commentatore televisivo, si è collegato in diretta con Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Niccolò Ceccarini e Francesco Benvenuti. La sua riflessione inizia dalla Lazio e da eventuali acquisti in difesa, come Izzo: "Non è che ci sia un gran rapporto tra Cairo e Lotito, anche se poi nel calcio i soldi azzerano tutti. La Lazio ci ha abituati ad acquisti inattesi, lavorano molto sottotraccia, e basta vedere Muriqi. C'erano aspettative molto importanti, perché la Champions dopo tredici anni faceva pensare a colpi roboanti: la linea di Lotito e Tare però, al di là dei risultati conseguiti, è sempre la stessa. Uno entra ed uno esce, i conti che quadrano. Mi aspettavo semmai un investimento primario su un difensore, ancora prima di Muriqi, Fares, Escalante e Reina. Indubbiamente hanno reputato l'attaccante principale, come chiesto da Inzaghi, così come l'esterno sinistro, visto che Lulic ancora è fuori".

Fares che colpo è? "Prima dell'infortunio al crociato facevano due tra i quinti più importanti, dinamici e di qualità. Poi si è fatto male e ha avuto problemi a rientrare: la curiosità è capire se ha recuperato e se sia quel Fares lì. Assieme a Lulic può andare".

Godin poteva essere un nome? "La Lazio gioca a tre, ma spesso Acerbi ha giocato sulla sinistra, e per me Godin centrale dei tre poteva farlo. Però prende un bel po' di soldi: penso che Cagliari e Inter si mettano d'accordo per contributi sullo stipendio. Poteva essere un nome spendibile, ma la Lazio va più su profili di prospetto, nomi dai quali, se vanno bene, si può avere un ritorno economico".

David Silva poteva essere l'idea geniale. "A zero era un ottimo investimento, pure avesse chiesto tanto. Gli proponevi un campionato d'eccellenza con la Champions, e invece ha deciso di tornare in Spagna. Lo capisco, dopo tanti anni la moglie voleva tornare a casa e si sa che, anche nel calcio, queste comandano".

Come commenta l'acquisto sfumato di Kumbulla? "Poteva davvero fare al caso della Lazio. Ora andranno su un profilo del genere, di una certa esperienza ma non con un'età avanzata. Sono stati scottati dai 12 milioni per Vavro nella scorsa stagione, e non possono più sbagliare".

L'Inter si è davvero avvicinata alla Juventus? "Sicuramente stanno facendo un mercato particolare, di giocatori pronti e d'età avanzata. I giovani forse li hanno già presi l'anno scorso, ora li cercano pronti. Bisognerà capire che centravanti prenderà la Juve...".

Dzeko? "Sì, anche secondo me. E con Dzeko ancora sta un passo avanti".

Anche con un allenatore esordiente? "Sappiamo che nella maggior parte dei casi la Juventus protegge i suoi allenatori fino alla fine. Gli devono dare la massima sicurezza nell'organico. Non penso che il fatto che ci sia Pirlo in panchina dia più opportunità all'Inter: se la squadra lo aiuta, lui può lavorare sulla sua mentalità ancora vicina ai calciatori".

Chi può rientrare nella lotta Champions l'anno prossimo? "La Lazio ce la rimetto ancora e, se non vendono Koulibaly ed Osimhen vale davvero quei soldi, ci metto il Napoli. Il Milan si è rinforzato e sta facendo bene ma lo voglio vedere, la Roma sta facendo acquisti ma gli manca Zaniolo, e al momento anche Smalling. Kumbulla con Smalling, già, è un'altra cosa. Se l'Atalanta si ripeterà, significherà che è diventata stabilmente una di quelle sette sorelle di cui parlavamo anni fa. Vedo una zona Champions League molto più combattuta".

Le cinque sostituzioni sono davvero ancora necessarie? "Non so se sia una risorsa: i cinque cambi mettono un po' in difficoltà l'allenatore. Nel finale dello scorso campionato veniva quasi automatico, anche perché molte partite contavano poco. Per me sono troppe e depotenziano lo spettacolo: dovremmo tornare a tre sostituzioni, o si rischia di stravolgere varie cose. Quand'è che le fai cinque sostituzioni in 45 minuti? Non ne ho visto un grandissimo giovamento...".

Sui rigori che si aspetta? "Un giudizio più normale su certe situazioni. Non si possono dare tutti questi rigori, di cui alcuni assurdi e senza senso. Forse se ne sono accorti anche gli arbitri, e non so se li abbiano catechizzati. Il VAR è sicuramente una cosa importante ma deve essere usato per le cose nette, e i regolamenti dovrebbero cambiare su alcune questioni".

Le tre neo-promosse cosa potranno fare? "Sono contento per la prima volta dello Spezia in Serie A. Del Benevento dico che spero abbiano fatto tesoro dell'anno di Serie A, in cui furono anche sfortunati perché De Zerbi aveva fatto un mezzo-miracolo nel finale: che sia da monito sul fatto che le piccole squadre devono fare di necessità virtù, cercare punti prima del bel calcio. Idem per il Crotone. Spero che possano tutte giocarsi la salvezza fino alla fine, e che il campionato rimanga combattuto fino all'ultima giornata".

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Fernando Orsi intervistato da Niccolò Ceccarini © registrazione di TMW Radio