
Il giorno dopo la finale di Champions rimane fortissimo il lavoro fatto da Inzaghi. Il tecnico e la squadra non hanno nulla da rimproverarsi per la finale persa con il City di Guardiola, anzi per quello fatto vedere in campo solo tanti, ma tanti complimenti. Partita letta benissimo dal tecnico nerazzurro, la squadra ha contenuto il ritmo degli inglesi, ha raddoppiato sulle corsie, frequenti cambi di gioco e capacità di alzare il baricentro, quando era possibile, per andare a prendere gli avversari. Non solo difesa, ma anche attacco. Purtroppo sono mancati proprio gli attaccanti, imprecisi nelle occasioni avute. Una sconfitta che fa male, ma essere stati sempre dentro la partita, contro la squadra più forte d'Europa e non solo, è un grande merito che non va dimenticato. Una Champions condotta benissimo dall'Inter, squadra forte e struttura, l'unica delle italiane che poteva arrivare in fondo e chi scrive lo dice, in radio, dal sorteggio degli ottavi. Magari qualcuno lo può riferire ad Inzaghi.
Questa finale è stata un punto altissimo per una squadra che ha fatto un lungo percorso partito 4 anni fa, ora bisognerà avere la forza e la possibilità economica, situazione debitoria permettendo, di rinnovare per ripartire. Quando si raggiunge un picco così alto in Europa, serve un cambio all'interno del gruppo anche perché nella rosa dell'Inter qualcuno deve fare i conti con l'età e altri con il contratto in scadenza, inoltre ripetersi è sempre più complicato. Inzaghi fa bene a pensare alla finale di Champions del prossimo anno, ma l'obiettivo primario per l'imminente domani deve essere il campionato italiano. Il focus va spostato. Questa squadra per due anni ha perso due occasioni importanti, senza togliere nulla agli avversari, e dopo questa finale, persa con grande autorità e forza, è ora che Simone Inzaghi riporti in club in vetta al campionato. Lo step da fare è questo: il vero obiettivo Inter 23-24 è tornare Campione d'Italia.