
”Non parlerei di rinascita del calcio italiano perché ci sono tre nostre squadre ai quarti di Champions. Sarebbe così se ci fossero 33 giocatori italiani nel Napoli, nel Milan e nell’Inter, in Milan, Napoli e Inter, ma siccome non può essere così ne basterebbero almeno la metà”. La corsa a Euro2024 è iniziata con queste parole del ct Roberto Mancini in conferenza stampa. La volontà del commissario tecnico azzurro è chiara, distinguere i risultati ottenuti dalle squadre in Europa da quella che potrebbe essere una crescita della Nazionale stessa. Ciò che dice non è completamente inesatto, anche se andando a vedere nel dettaglio le rose e le formazioni tipo delle tre che sono ancora in Champions il ct avrebbe comunque materiale interessante per la sua Italia. Da Meret, Di Lorenzo e Politano al Napoli, passando per Tonali al Milan fino ai nerazzurri Barella, Dimarco, Acerbi e Darmian. La vera domanda però è un’altra, ma è vero che le big di questa Serie A stanno formando giocatori potenzialmente utili per la Nazionale?
I MANCATI CONVOCATI
La risposta potrebbe essere anche affermativa, se chi si fosse messo in luce in queste ultime settimane fosse stato effettivamente convocato. Partiamo dalla difesa. Detto dell’Inter che manda ben tre difensori a Coverciano (Dimarco però out per problemi muscolari), gli occhi del ct e dello staff azzurro sono stati piuttosto vigili sul duo dell’Atalanta Scalvini-Toloi, protagonisti assoluti con la Dea agli ordini di Gasperini. Da Torino sponda bianconera arriva capitan Bonucci, che poi ha dovuto dare forfait nelle ultime ore per un infortunio che lo terrà ai box due settimane. Il vero punto interrogativo va posto sulle scelte relative alle romane. Il ct si è sentito in dovere di convocare Alessandro Buongiorno, centrale classe ’99 del Toro di Juric che ha giocato da titolare 19 delle 27 gare a disposizione. Un premio per un giocatore che, qualora la Nazionale volesse giocare con la difesa a 4, sarebbe di difficile collocazione tattica. Non starà vivendo la miglior stagione della carriera, ma pensare che Gianluca Mancini non possa dare qualcosa in più rispetto a Buongiorno è una forzatura. Un titolare inamovibile di una delle migliori difese del campionato come quella giallorossa forse meriterebbe maggiore considerazione. Vale ancor di più il discorso per un “concittadino” di Mancini, anch’esso protagonista a Roma ma sulla sponda biancoceleste del Tevere. Finalmente Alessio Romagnoli è riuscito a riconquistarsi la Nazionale, ma risulta difficile comprendere il motivo per cui Nicolò Casale non faccia parte dei 30 di Mancini. Sulla fascia sinistra è sempre più enigmatico il trattamento riservato da Mancini a Udogie, relegato all’Under 21 e mai preso in considerazione nonostante una stagione da assoluto protagonista a Udine.
IL CENTROCAMPO BIANCONERO
Le grandi campagne europee e mondiali azzurre sono sempre state contraddistinte da un predominante blocco juventino in grado di dare personalità, identità e solidità alla Nazionale. Detto del solo Bonucci in difesa, l’unico altro bianconero che fa parte della lista dei convocati è Federico Chiesa (ai box anche lui). Eppure andando a vedere la formazione della Juventus che ha vinto domenica a San Siro contro l’Inter di italiani ce ne sono ben 4 e né Chiesa né tantomeno Bonucci sono stati scelti tra gli undici titolari da Max Allegri. Si può capire l’esclusione di De Sciglio, sorprende forse leggermente di più quella di Gatti, nel giro azzurro ma forse rimasto a casa per le poche presenze in questa stagione. È difficile da spiegare però il motivo per cui 2/3 del centrocampo bianconero siano rimasti a Torino. Rabiot è inamovibile in Francia, ma le prestazioni in netta crescita di Locatelli e l’esplosione di Fagioli non possono non portare a una convocazione in un’Italia che sembra alla caccia di nuovi volti per il centrocampo viste le difficoltà di Verratti a Parigi e la non titolarità di Jorginho all’Arsenal. Forse è ancora troppo presto per giovani come Ricci e Miretti, la speranza è che non finiscano però nel dimenticatoio dell’Under 21 come altri giovani (vedi il sopracitato Udogie).
GLI ESTERNI CI SONO? CI SAREBBERO, MA…
Ci sarebbero eccome esterni su cui puntare, e non per forza si deve guardare all’estero. A destra è stato accolto come una benedizione il recupero di Domenico Berardi, da subito decisivo con la maglia del Sassuolo dopo un girone d’andata in cui è stato martoriato dagli infortuni. A guardare il campionato, però, si potrebbe pensare che le alternative non manchino. Politano si gioca la maglia da titolare con Lozano in quella che, forse, è la squadra che gioca il miglior calcio d’Europa. Orsolini è esploso con Thiago Motta e i suoi sette gol in campionato meritano maggior considerazione e “Orso” doveva far parte dei 30 convocati. Si è preferito l’acciaccato (poi definitivamente infortunato) Chiesa, l’italo-tedesco Grifo e Gnonto, nonostante l’esterno del Friburgo non segni su azione addirittura dallo scorso 16 novembre proprio in azzurro e l’ala del Leeds sia a due gol in Premier League. Segna tanto, segna su azione e segna soprattutto gol pesantissimi Mattia Zaccagni. L’esterno della Lazio è il più grande enigma di queste convocazioni. Il ct Mancini parla di porte aperte, ma Zaccagni è fuori dalla Nazionale da ormai un anno per un infortunio dubbio che sembra essergli costato la maglia azzurra. Zaccagni è il miglior marcatore italiano della Serie A (9 gol come Immobile, ma Ciro è ancora ai box), ha deciso il derby, è uno dei migliori dribblatori del campionato e in una squadra priva di gol, fantasia e dribbling la rinuncia al numero 20 biancoceleste suona come un suicidio tecnico, tattico e strategico.
LA FORMAZIONE DEGLI “ESCLUSI”
Tra infortuni, esclusioni più o meno giustificabili l’Italia che non avrà a disposizione Mancini per scelta o problemi fisici (al netto dei ko di chi comunque era stato convocato) permetterebbe a un’eventuale “Italia B” di schierare un 4-2-3-1 con Vicario in porta. Linea difensiva a 4 composta da Lazzari, Casale, Bastoni e Udogie. A centrocampo il duo bianconero con Locatelli e Fagioli, mentre alle spalle del centravanti Immobile agirebbe Orsolini sulla destra, Raspadori al centro e Zaccagni sulla sinistra. E le alternative non mancherebbero, da Mancini Calabria e Zappacosta passando per Ricci e Miretti a centrocampo. Sulla trequarti da Zaniolo a Castrovilli e Baldanzi le soluzioni abbondano, con Kean che potrebbe essere il vice-Immobile giusto. Chiaramente parliamo di una “forzatura” perché Vicario, Bastoni, Raspadori e Immobile sono out solo per problemi fisici, ma siamo sicuri che l’Italia di Mancini vincerebbe così agevolmente contro questa “Italia B”. Insomma, il ct ha convocato i migliori a disposizione per le prossime due partite? Ai posteri (neanche troppo lontani) l’ardua sentenza.