
Una vittoria appena sufficiente quella dell'Italia contro la modesta Malta, nulla da ricordare. Da sottolineare la seconda rete di Retegui in due partite, il resto veramente poco. Due gol realizzati sono una miseria considerando la pochezza dell'avversario. La Nazionale italiana non entusiasma e si fa anche fatica a vederla. Il gioco è scomparso: una monotonia. Contro Malta il ritmo lo ha dato solo la banda musicale che per tutta la partita ha suonato senza mai fermarsi, per tenere svegli quelli allo stadio e quelli davanti la TV. La mancata partecipazione all'ultimo Mondiale e la sconfitta contro l'Inghilterra sono due macigni difficili da spostare e se contro certe nazionali si fornisce una prestazione così spenta e noiosa, allora resta difficile pensare al futuro.
Preoccupante anche l'atteggiamento cupo del ct Roberto Mancini. Il tecnico è colpito nel profondo e si vede, quel suo calcio che aveva affascinato è sparito e la Nazionale è diventata grigia e poco coinvolgente. Il tecnico appare perso e annoiato, sembra quasi stare al suo posto per dovere e non per convinzione, del resto anche alcune scelte fanno venire seri dubbi sul suo operato da ct. Non sono per l'esonero del tecnico, anche perché trovare oggi un'alternativa è un'impresa, ma occorre un'analisi profonda soprattutto da parte di Mancini. Un esame di coscienza per capire se realmente vuole andare avanti: deve guardarsi allo specchio e dire se questo è quello che vuole; sì perché chi guida la Nazionale deve trasmettere entusiasmo e guardando Mancini questo non si avverte. I segni dell'eliminazione dal Mondiale sono evidenti: la ferita è profonda. Caro Roberto è ora di prendere una vera decisione, questa noia è improponibile e poco rispettosa.