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Napoli Roma storia di incroci, campioni, addii e scudetti
28 gen 2023 14:17Calcio
© foto di Alessandro Garofalo/Image Sport

Aspettando Napoli - Roma 
di Ettore Zanca 

Per una volta chiediamo di essere retorici. E nostalgici. Da buoni sommelier di vecchie partite d’annata, chiediamo a gran voce un Derby del Sole come quelli che vedevano ancora sulle maglie delle due squadre gli sponsor Latte Berna e Barilla. Non perché lo spettacolo in campo in questi anni sia mancato. A campi invertiti ricordiamo ancora uno spettacolare 4-4 nel 2007 e non perché questa partita non ci esalti.

Magari ecco: da puristi ci piacerebbe vedere un Napoli - Roma a tinte classiche, azzurri contro giallorossi e non vedere pipistrelli o rossetti stampati. non me ne vogliano gli amici napoletani ma il template classico non si batte. 

La prima fascinazione riguarda sicuramente chi questo Napoli lo guida. Spalletti che si sta accingendo sempre di più a miracol mostrare, al Napoli ha fatto valere la sua teoria scientifica che a Roma aveva trovato la variabile impazzita: Francesco Totti e la sua voglia di immortalità, si era scontrata contro la filosofia del meccanismo collettivo di Spalletti. Un rimpallo di torti e ragioni, di rapporti paterni finiti in fiele che sembra adesso, almeno aver trovato una strada di apertura a un nuovo dialogo. Eppure dove fallì a Roma, Luciano raccolse a Napoli. Sembrava dovesse essere un anno di transizione dopo la perdita di quelle che sembravano colonne di titanio portante, invece i “superstiti” con nuovi innesti sapienti, hanno creato equilibri da ingegneria elevata e da terrore puro per chi incontra il Napoli in giornata. 

Sarà una partita interessante anche tra due comunicatori. Mourinho è un altro che ai microfoni è a suo agio come un cantante pluripremiato a Sanremo e nella gestione del collettivo sta ricevendo un affetto senza pari. Comprovato dalla solidità del gruppo nel caso Zaniolo e nel ritorno anticipato all’ovile dopo l’ebbrezza post mondiale del picciriddu Dybala. La differenza sta nella luna. La Roma è più umorale a parità di alcuni valori. Ma quello dipende pure dalla buena suerte. Nessuno, parte Napoli, si aspettava un Meret così dopo averlo provato a cedere un po’ ovunque. Non si sa dove guardare prima per capire che partita sarà. dall’attacco pieno di fosforo azzurro con il georgiano scioglilingua e Osimhen, alla fantasia e all’innesco di Dybala per Abraham. Nessuno tacci questa partita di mancanza di qualità. 

Nel passato ci sono cartoline sfocate di momenti importanti: il 16 dicembre 1984 Falcao dà praticamente l’addio alla Roma e all’Italia con un gol all’allora San Paolo, per poi tornare al…San Paolo ma in Brasile. Era il Napoli in cui Maradona era ancora semidio in terra e per fortuna eravamo lontani dal pensare a sue dipartite sperandolo immortale. Falcao quel giorno salutò dopo che aveva di fatto consegnato la Roma alla storia. il 10 maggio 1987 El Diez rispose a quel 0-1 segnando all’Olimpico un gol dei suoi. Tornava dai fasti del campionato del mondo vinto e si era detto che era l’ora di portare il Napoli al primo alloro. E così fece. rete di tecnica e di intuito. Esordiva nel Napoli Francesco Romano. Mai giustamente celebrato e metronomo prezioso verso lo scudetto. 

C’è spazio anche per un gol fondamentale per lo scudetto di Totti. In un Napoli - Roma del giugno 2001, sarà proprio lui a segnare il temporaneo 1-2 poi pareggiato, ma che farà cucire una buona porzione di scudetto sulle maglie firmate Kappa. Fu anche il giorno in cui Montella e Capello non si sprecarono in gentilezze reciproche. Corsi e ricorsi. 
E torniamo all’inizio. Ci associamo a quanti, calciatori e addetti ai lavori hanno sperato che la frattura insanabile tra Roma e Napoli trovasse ricomponimento. Ha già causato troppo dolore e lutto. Ci piacerebbe tornare ad allora. Quando era un derby tranquillo. Ma sappiamo che è un sogno. Però sarebbe bello.

TMWRADIO Redazione