
MILAN-NAPOLI 1-0 | 41’ Bennacer (M),
COMMENTO (di Alessandro Sticozzi)
Coreografia suggestiva nel pre-match: le mani del Diavolo vogliono agguantare Pulcinella. Milan con tutta la rosa a disposizione, Napoli con Elmas falso-nueve, dato che Raspadori non è al meglio e Osimhen-Simeone sono fuori per i noti problemi muscolari.
L’avvio di gara del Milan è da film dell’orrore, con palloni regalati in serie a un Napoli che troppe volte “perdona” i rossoneri. Al primo minuto Krunic salva sulla linea a porta vuota su Kvaratskheila; solo 120’’ dopo Anguissa impegna Maignan, chiamato al miracolo poi su Zielinski al 12’, con in mezzo Di Lorenzo che spaventa il portiere francese con un paio di zuccate moleste da distanza ravvicinata.
Al 24’ si accende il duecentometrista Leao, che lascia sul posto tutto il Napoli e spara largo di fronte a Meret. È il preludio del cambiamento di rotta della partita, con quelli di Pioli che smettono di avere problemi in fase di prima costruzione e con i partenopei che diventano stranamente slegati.
Al 41’ gran break di Brahim Diaz che spacca a metà il campo, inaugurando un’azione da egli stesso finalizzata (assist parzialmente involontario) per Bennacer, che di sinistro scarica alle spalle di Meret per l’1-0: tremano le fondamenta del vecchio Meazza.
Il Milan va a millimetri dal raddoppio nel recupero del primo tempo, quando Kjaer quasi spezza la traversa con un colpo di testa perentorio da corner.
Il Napoli entra con gran decisione anche nella ripresa, così come fatto nel primo tempo, con Maignan (5’) salvato dalla traversa sul pallonetto aereo di Elmas, innescato da un cross morbido di Kvara. Poco dopo la schiena di Kjaer per poco non produce un pallonetto killer per Maignan, palla a lato di poco. Kvara prova ad accendersi, ma lo fa in maniera prevedibile e troppo individuale. Al 70’ Spalletti gioca la carta Raspadori per uno spento Lozano. Piove sul bagnato per il Napoli, che perderà Kim al ritorno, poiché il coreano si fa scioccamente ammonire per proteste al 78’. Di Lorenzo, tra i più positivi tra i suoi, chiama alla gran parata Maignan all’87’, col Napoli che regala un raro segnale di vita.
Paradossalmente, quando il Milan potrebbe affondare il colpo del ko in superiorità numerica, è il Napoli a mostrarsi più in palla, anche se non succederà più nulla.
PAGELLE:
Maignan 7 - Ha mani importanti in avvio di gara, quando i suoi inaugurano il match in bambola. Salvifico anche successivamente, quando tampona ogni simil afflato offensivo napolista.
Tomori 6 - Inizia passando palloni in serie al Napoli, poi i suoi compagni smettono di servirlo sul sinistro.
Theo Hernandez 6,5 - Non deborda, ma dopo istanti d’ansia in avvio prende bene le misure a Lozano nel primo tempo. Ha il pregio di far espellere un poco furbo Anguissa.
Bennacer 7 - Il gol ha un peso difficilmente calcolabile. Agisce da trequartista, anche se dà senso alle impostazioni dei suoi abbassandosi fin dentro i suoi centrali. Ammonito, esce al 66’.
Leao 6,5 - La sua sgasata suona la sveglia per tutti, poi alla lunga si normalizza.
Tonali 7 - Gioca da capitano, con vigore soprannaturale anche a contrasto con i mostri muscolari Kim e Anguissa.
Giroud 6,5 - Il senso di protezione che dà a ogni pallone che gli viene sparato addosso regala una sensazione d’affetto.
Brahim Diaz 7 - Il break che propizia il gol dell’1-0 val bene il prezzo dell’esoso biglietto del Meazza rossonero. Per il resto è molto sgusciante.
Meret 6 - Prova col piede a fermare una bordata forse imparabile. Più caracollante del solito.
Anguissa 5 - Per i primi 15’ imperversa e dal suo calo esce progressivamente di gara il Napoli tutto nel primo tempo. Nella ripresa fa peggio, perché prende due inequivocabili gialli in 3’ che gli costano l’espulsione.
Kim 5 - Sgomita e scalcia con gran carisma, rischiando però di far male a Giroud alla mezz’ora. L’ammonizione per proteste che fa saltare il ritorno è uno scempio che doveva potersi risparmiare.
Lobotka 5,5 - Meno folletto e meno regista perfetto del solito, come peraltro capita da qualche settimana.
Kvaratskhelia 5,5 - Ci mette tanto a riprendersi dal gol fallito al 1’, mostrando troppa supponenza e poca volontà di risolvere i problemi collettivamente, puntando troppo spesso sul suo grande estro individuale.
Lozano 5 - Il suo nervosismo è la maschera della pressione che il Napoli mette sulla propria testa con un grande avvio, sciogliendosi alla distanza.
ARBITRO:
Kovacs 5,5 - Manca un giallo a Leao, quando al 24’ spacca con un calcio la bandierina. Manca (perlomeno) un’ammonizione a Kim, quando tenta di sradicare la tibia dal corpo di Giroud in una posizione di campo manco tanto pericolosa. Non ce ne voglia il signor Kovacs, ma oltre gli episodi, sia nella mimica che nei tempi, non sembra un arbitro da quarti di finale di Champions.