
Nella serata di TMW Radio, all’interno di “Piazza Affari”, è intervenuto il doppio ex di Roma e Juventus Lionello Manfredonia.
Mourinho-Allegri: due partite che valgono una stagione per Roma e Juventus…
“Sicuramente sarebbe importantissimo arrivare in finale e vincere il trofeo anche per qualificarsi alla prossima Champions League. Roma e Juve non hanno fatto un grandissimo campionato, ma possono ambire in Coppa a un risultato importante”.
Come arrivano Roma e Juve?
“Ho visto giocare la Roma all’andata e mi è piaciuta molto, al netto di qualche sbandamento iniziale. Il Bayer ha attaccanti molto veloci, ma la Roma ha tutte le possibilità di passare il turno: il ritorno di Wijnaldum darà una grande mano. La Juventus all’andata non ha fatto una gran gara; speriamo possa esprimersi diversamente al ritorno. Chiesa e Di Maria possono vincere la gara in qualsiasi momento”.
Una valutazione sugli allenatori e il loro futuro?
“Secondo me questi sono allenatori criticati ingiustamente. La Roma e la Juventus hanno fatto esordire moltissimi giovani. Si parla sempre di settori giovanili e quindi questo è un dato che va ricordato”.
Siamo stati facilitati dal Mondiale invernale, rispetto agli altri campionati, nel gran percorso che abbiamo fatto nelle coppe europee?
“Il miglior campionato di tutti resta quello inglese, ma noi siamo competitivi e - a prescindere dal Mondiale - siamo andati avanti nelle Coppe per nostri meriti”.
Le Big dovranno adeguarsi al “far esordire tanti giovani”?
“Deve essere la strada da percorrere. Da noi consideriamo giovani ai ventenni. All’estero giocano anche i minorenni”.
Nella Juve Vlahovic o Milik? E nella Roma schiererebbe Dybala dal primo minuto?
“Dybala è un campionissimo, ma ha problemi fisici, quindi credo l’ultima mezz’ora. Sulla Juve per ora si equivalgono Vlahovic e Milik, quindi non saprei”.
La stagione rappresenta una grande rivincita per la “scuola italiana” a livello di allenatori?
“Gli allenatori italiani all’estero hanno sempre fatto bene. Gli allenatori stranieri venuti da noi - al netto di Mourinho - hanno sempre avuto bisogno di un tempo d’ambientamento. Abbiamo visto come tanti allenatori provenienti dall’estero abbiano trovato difficoltà in varie zone della classifica: mi viene in mente anche Blessin retrocesso col Genoa”.
Ancelotti è il numero uno?
“I trofei e la gestione dei campioni dicono di sì. Qualcuno può preferire un calcio più spettacolare e pensare a De Zerbi come miglior allenatore italiano. Credo che resti in Premier League, dato che è attenzionato da molti club inglesi”.
Estenderebbe il concetto di seconde squadre?
“La Primavera fatta com’è adesso è solo una perdita di tempo, ben vengano le seconde squadre”.