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Longhi: "Italia-Spagna, sfida del gioco. La chiave sarà la fase di non possesso. Sarri alla Lazio può far bene"
06 lug 2021 13:49Calcio

A TMW Radio, per "Eurologia", il giornalista Bruno Longhi ha detto la sua sugli Europei 2020.

Quali gli osservati speciali di Italia-Spagna?
"Non ci sono fuoriclasse. Non sarà una partita che si deciderà con le individualità. Sono due Nazionali che puntano sul gioco, sull'organizzazione, sul bello che prescinde dal singolo. La Spagna ha un centrocampista eccezionale come Pedri, talento del Barcellona. Ma parlare di singoli per questa sfida è sbagliato. Certo vedere palleggiare Jorginho e Verratti è uno spettacolo per gli occhi".

Mancini ha speso belle parole per Immobile. Giusto puntare su di lui?
"Ha detto queste cose nel giorno dell'anniversario dei gol di Rossi al Brasile nel 1982. In quell'occasione Rossi cancellò le critiche piovute dopo il girone agli azzurri. Chissà che non succeda anche stavolta. Ha un solo modo per farlo, andare in gol".

Quale la chiave di questo match?
"Il non possesso. Bisognerà essere molto bravi quando la squadra avversaria ha il possesso palla. Quando l'Italia avrà palla, saprà essere più pericolosa. La Spagna avrà più possesso, bisognerà stare attenti ad organizzarsi con marcature e raddoppi. Ci sono tanti fattori che possono essere determinanti però".

Ha parlato Sarri. Lo rivedremo come quello di Napoli?
"I presupposti ci sono, sa far giocare bene le sue squadre. E' un maestro, è lui che ha fatto funzionare bene le sue squadre. Ha i giocatori adatti al suo gioco, sono contento che torni Felipe Anderson e sfrutterà Lazzari. Ha tutto per far bene, a patto che abbia quella panchina larga che Inzaghi non ha avuto".

Ha parlato anche di Juventus e di una storia finita già appena cominciata:
"Le colpe? Non è facile trovarle. Che la Juventus fosse inadatta a Sarri, qualcosa di più grande rispetto alla persona Sarri si vedeva. Alla Juve non basta la bacchetta magica".

E ha elogiato Jorginho. Se vince l'Europeo è da Pallone d'Oro?
"No, perché deve essere il personaggio che con le sue giocate ti fa sognare. Lui fa qualcosa di eccezionale, è un maestro nel giocare il pallone ma non è per quel premio". 

Kessiè, il procuratore dice che solo un colpo di Stato può portarlo via dal Milan:
"Il Milan sa bene che non può perderlo. E' un gigante, dicono Maldini e Massara, conoscono bene il suo valore, che è ben più importante di quello che può dargli un portiere come Donnarumma o uno come Calhanoglu. Credo che un compromesso verrà trovato".

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