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Legrottaglie: "Più che Pirlo parlerei della Juventus. Non ha sbagliato solo lui"
24 mag 2021 19:35Calcio
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L'ex difensore Nicola Legrottaglie, oggi allenatore, parla così a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, cominciando dal Milan che torna in Champions League: "Il secondo posto arriva attraverso un'idea, in campo l'hanno meritato grazie anche ai tanti giovani. Il Milan è costruito bene e in maniera lungimirante, non finirà qua, ma c'è una base importante. Merito alla società e a un allenatore che ha fatto divertire, soprattutto nella prima parte del campionato. Il blackout ha messo a rischio l'obiettivo ma si è vista la capacità di stimolare i giovani ad andare avanti e crederci. Una bella proposta".

Ieri è servita un'impresa. "Ci saremmo aspettati una squadra all'arrembaggio, invece hanno giocato d'attesa calibrando bene i tempi e abbassando i ritmi. Se la metti sullo stesso piano dell'Atalanta, quello fisico, fai molta fatica. Li hanno fatti sfogare e con questa strategia hanno raggiunto i frutti sperati".

Senza Ibrahimovic hanno una nuova consapevolezza? "Non sono solo legati al campione, non dipendono da lui ma dall'obiettivo, è quello che motiva tutti. Anche qui vedo grandi pregi nella leadership del Milan, non solo nei calciatori. La società spesso è fulcro dei risultati".

Che voto darebbe a Pirlo? "Io parlerei più che altro da quello che è successo nella Juventus, perché Pirlo è dipeso anche dalle scelte iniziali e da cosa cercava il club. Vogliono sempre vincere, ma per scelte fatte non sono riusciti a competere con l'Inter. Le pecche si vedevano già alla fine dell'anno scorso con Sarri, si capiva che l'Inter li avrebbe superati per creare un nuovo ciclo. Non ha sbagliato solo Pirlo, ma anche la dirigenza. Nonostante ciò la Juve è stata comunque competitiva, la stagione per me con due trofei è più che sufficiente. Ricordo belle partite, come a Barcellona: lì questa squadra ha toccato il massimo. Mi aspettavo di vedere quell'idea per più tempo. Con un anno in più d'esperienza potrà fare bene e provare a mostrare cosa ha nella testa".

Che stagione ha vissuto Zappa? "Ha colmato le lacune che aveva: a inizio stagione ha fatto vedere quanto vale e io so che in determinati modi può rendere ancora di più. Ha fatto quanto doveva. Poi quando al Cagliari serviva più esperienza e personalità ha dovuto lasciare un po' di spazio, ma nella globalità credo abbia fatto quanto ci si aspettasse da un giovane che saliva dalla B. Penso sia stato giusto avergli tolto delle responsabilità. Oltre ai cross sa anche segnare, deve essere più decisivo negli uno-contro-uno ma ha un bel futuro davanti".

Che ne pensa del lavoro di Ranieri alla Sampdoria? "Cosa posso dire del mister? La sua carriera parla chiaro. Le grandi vittorie le ha ottenuto alla fine, ma come dico io: non è importante come inizi ma come finisci. Poi non è tanto quello che vinci per venir valutati, ma quello che lasci, il profumo nell'ambiente. Non classifico nessuno per i trofei, ma per i ruoli: Ranieri ha sempre lasciato profumo dietro di sé, la sua fermezza e la sua integrità hanno sempre colpito tutti. Lo vedrei bene come direttore tecnico, quando non avrà più voglia di stare sul campo".

Chi l'ha più sorpresa tra le tre retrocesse? "Nessuna in particolare, ho sempre continuato a mettere Benevento e Spezia più papabili anche quando il Cagliari era in mezzo alle grandissime difficoltà. Semmai, quello sì, mi sarei aspettato più bagarre tra queste due".

Chi ha deluso più tra Monza e Lecce? "Direi Monza. Dimostrano che non sempre comprando giocatori di un certo livello si vincono i campionati. Questo va a favore di chi vede questo sport in una certa maniera, cioè che da solo nessuno vince. Hanno perso a ricostruire quanto si era rotto. Dispiace per il Lecce, che da pugliese speravo riuscisse a salire. Oggi ovviamente tra Cittadella e Venezia, poi, vedo questi ultimi avvantaggiati. Merito però a entrambi".

Che ne pensa del lavoro di Gattuso a Napoli? "Ha lasciato un'idea e un'identità precisa. La verità è che il Napoli quando ha avuto tutti a disposizione ha fatto benissimo. Se poi si semina una relazione non chiara, che è quello che si è percepito da fuori senza che nessuno comunicasse visto che erano in silenzio stampa, si raccoglie questo. Sono certo che comunque Gattuso troverà un'altra panchina, perché gli addetti ai lavori guardano tutto, nel complesso".

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Nicola Legrottaglie intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini © registrazione di TMW Radio