
Di Lucio Marinucci
Nell’anticipo del Venerdì sera è la Lazio a vincere 0-3 al Picco, consolidando il secondo posto a quota 61 e complicando il finale di campionato dello Spezia, fermo a 26 punti.
Prima del fischio d’inizio Sarri deve rinunciare a Casale per un problema fisico, inserendo Patric al suo posto. L’avvio di gara comunque, a differenza di quello che ci si poteva aspettare, è più a tinte bianconere, con tanta spinta da parte di Amian e Verde. Nel giro di pochi minuti sono infatti gli uomini di Semplici a sfiorare il gol, prima con la traversa di Bourabia e poi con un colpo di testa clamorosamente sbagliato da Nzola. La Lazio prova a reagire con le solite trame palla a terra, ma l’aggressività della mediana spezzina non permette il regolare palleggio. Al 36’ arriva però l’episodio che cambia il match: spizzata a centrocampo di Milinkovic, insufficiente fino a quel momento, a liberare Felipe Anderson sulla destra che, una volta entrato in area, viene steso da Ampadu. Sul dischetto si presenta Immobile che non sbaglia e fa 0-1. La banda di Sarri con il vantaggio riacquisisce coraggio e nel giro di pochi giri di lancetta sfiora il raddoppio con Immobile e Luis Alberto. In avvio di ripresa lo Spezia prova ad inventare qualcosa, con Verde a fare da pendolo da destra a sinistra, ma ciò non basta ad evitare il raddoppio al 52’. La rete dello 0-2 è per distacco la realizzazione corale più bella di questo campionato, composta da una serie sublime di passaggi di prima tra Immobile, Luis Alberto e Felipe Anderson, conclusa proprio dal brasiliano. Un gol che raffigura lo strapotere tecnico di questa squadra che, quando in forma, è in grado di esibire una leggiadria prorompente incontrastabile. Da quel momento i bianconeri non riescono a creare nulla, se non per una bella conclusione di Ekdal disinnescata alla grande da Provedel. Nelle ultime battute c’è tempo per un rosso ad Ampadu per doppio giallo e per il tris degli ospiti, inaspettatamente siglato da Marcos Antonio, subentrato da pochi minuti.
Al triplice fischio il verdetto è uno 0-3 che consolida alla grande il secondo posto della Lazio, capace nelle ultime otto uscite di ottenere sette vittorie, un pareggio e soprattutto incassando un solo gol: buon calcio a tutti. Per lo Spezia invece è una sconfitta preventivabile, ma che comunque suona da campanello d’allarme per una corsa salvezza che potrebbe ben presto arroventarsi.
Pagelle:
Dragowski 6: Si oppone bene più volte alle iniziative biancocelesti e si supera nel secondo tempo su Felipe Anderson. Incolpevole sui gol.
Ampadu 5: Oltre al cartellino rosso e al rigore procurato palesa evidenti difficoltà nell’arginare i continui inserimenti degli interni di Sarri.
Nikolau 5: Il palleggio della Lazio in occasione dello 0-2 è ubriacante, ma lui si fa trovare troppo avanzato in partenza e finisce in mezzo al torello.
Verde 5,5: Si sbatte nel tentativo di dare un po’ di inventiva alla manovra, ma non sempre riesce a dare i giusti impulsi. Con il passare del tempo si eclissa un po’ anche lui.
Provedel 6,5: In una serata prettamente tranquilla si concede una paratona su Ekdal che preserva il diciottesimo clean sheet in campionato. Sempre molto attento anche sui palloni alti.
Romagnoli 7: Sarri continua ad elogiarlo quasi ad ogni conferenza e lui risponde regolarmente presente. Quando Marusic esce alto lui è sempre bravo in preventiva ad uscire sull’uomo.
Felipe Anderson 7,5: Segna, si scatena e si diverte. È il decimo centro stagionale per lui, a conferma che questa possa essere l’evoluzione definitiva del brasiliano.
Immobile 6,5: Torna al gol su rigore e suona la carica come siamo abituati a vedere, ma si rivela un po’ impreciso sotto porta in altre circostanze.