
12* giornata di Serie A, i Top e Flop di Lazio-Salernitana. Alessandro Sticozzi
Allo Stadio Olimpico la Lazio di Sarri vuole tenere il passo delle primissime, ospitando una Salernitana che - seppur vincente nell'ultimo turno contro lo Spezia - non sta attraversando un momento semplicissimo. Milinkovic tenuto a riposo per evitare il giallo "salta-derby" e Casale confermato al centro della difesa per i padroni di casa, con gli ospiti che dal canto loro replicano con un abbottonato 5-3-2 caratterizzato da Candreva mezz'ala.
L'inizio di gara non è per cuori forti, con i granata campani che tamponano bene una Lazio lugamente imprecisa e poco concreta nei primi 45'. Prova a suonare la sveglia Pedro dopo la mezz'ora, che colpisce la faccia esterna del palo con un tiro radente dal limite, dal quale si evidenziano benissimo (palla rimbalzante nonostante staffilata rasoterra, ndr) le condizioni pessime del manto erboso dell'Olimpico.
Luis Alberto, fino al 40' in grande ombra, inventa poi l'assist vincente per sbloccare il match: palla verticale perfetta tra le linee per l'inserimento del "sempre scintillante" Zaccagni, che con freddezza batte Sepe per l'1-0 che i biancazzurri gestiscono fino all'intervallo.
Ad inizio ripresa Vecino si mangia il 2-0 ben servito da Felipe Anderson e la Lazio viene punita alla prima occasione vera concessa: palla verticale di Mazzocchi per Candreva, che è delizioso nel palonetto che supera Provedel per l'1-1. Gol dell'ex per lui.
Entra Milinkovic ma in vantaggio ci va la Saleritana, con Fazio che a metà ripresa sfrutta bene un rimpallo derivante da un cross dalla destra. Dopo il gol dell'ex arriva il gol di un ex romanista, proprio prima del derby. Stracittadina dove mancherà Milinkovic Savic, che viene inspiegabilmente ammonito da Manganiello pur avendo dribblato l'avversario che entrava in scivolata: decisione cervellotica.
La Lazio perde la testa e la Salernitana è cinica quanto basta: fuga di Bradaric sulla sinistra e 1-3 servito a Dia, che insacca in scivolata. Di lì in poi tutto sommato la partita finisce, con Provedel che prende 3 gol in un tempo dopo averne subìti 5 in 11 giornate...
TOP
Zaccagni - Lo avevamo scritto in questa parte dell'articolo e in fondo non avevamo per nulla sbagliato. È il moto perpetuo, stavolta non accompagnato a dovere dai compagni, di cui tutti gli allenatori avrebbero bisogno.
Fazio - Nonostante i piccoletti della Lazio in attacco siano velocissimi, lui è sempre ben posizionato e col gol merita ampiamente di finire tra i migliori in campo. In clima derby.
D. Nicola - L'allenatore della Salernitana capisce il momento di sbandamento della Lazio e anziché arroccarsi propone cambi offensivi, che alla lunga pagano regalando una vittoria tutto sommato meritata. I suoi non avevano mai vinto all'Olimpico.
FLOP
Vecino - I due gol divorati di fronte a Sepe pesano in maniera colossale. Nel primo caso la Lazio prende poco dopo il gol dell'1-2, nel secondo caso il tiro a lato è la pietra tombale sulle chance di rimonta. Gol sbagliato, gol subìto... due volte...
Romagnoli - Il capo della difesa della Lazio è spesso in balia di Piatek, Bonazzoli e Dia (nel secondo tempo). Spesso sorpreso alle spalle da palloni che in altre gare gli abbiamo visto leggere meglio, merita la prima insufficienza della sua stagione, che sinora è stata comunque straordinaria.
Manganiello (arbitro) - L'ammonizione che regala a Milinkovic mette in salita una direzione fin lì tutto sommato precisa. La gestione di quell'episodio e di tutta la parte restante del match da quel momento in poi, suggerirebbe una diffusa riflessione di fronte a uno specialista arbitrale. Sfortunato nella designazione, in ogni caso, dato che lo scorso anno un "suo" giallo molto discusso costò il derby a Zaccagni.