
Monza - Lazio 0-2 Pedro 13', Milinkovic-Savic 56'
COMMENTO
Chi sostiene di essere davvero appassionato di calcio non può essersi perso Monza-Lazio. In ogni caso, non temete: ve la raccontiamo noi.
Sarri e Palladino, due degli allenatori che fanno giocare meglio le proprie squadre in Italia, si danno battaglia quasi fosse una partita a scacchi nel modo di schierare le rispettive formazioni. Il tecnico biancoceleste nonostante il recupero di Immobile schiera ancora Felipe Anderson al centro dell'attacco. Palladino risponde con Petagna supportato da Sensi e Caprari. Il primo tempo si può facilmente dividere in due metà: la prima a favore della Lazio, la seconda a favore del Monza. La differenza la fa Pedro, che segna di rapina un gol prezioso approfittando di una dormita generale della difesa monzese.
Nella ripresa i padroni di casa partono lancia in resta e mettono sotto la Lazio per alcuni minuti, ma poi arriva la sentenza del Sergente che con una gran punizione sigilla il risultato sul 2 a 0 per gli ospiti, che sarà anche il risultato finale nonostante un finale troppo leggero sul profilo della concentrazione da parte della squadra di Sarri, che ormai è in volata solitaria verso un secondo posto sempre più consolidato.
PAGELLE
Zaccagni 6,5 - Miglior marcatore biancoceleste con 9 gol, al pari di Immobile. Proprio Mattia e Ciro sono i due giocatori italiani ad aver segnato più gol in serie A quest'anno. Sentito, Mancini?
Solita partita di corsa, tecnica e sostanza.
Non una delle sue migliori prestazioni, ma la sua capacità di attaccare la profondità e di puntare l'uomo sono oro puro per il sarrismo Lazio-edition e soprattutto, ripetiamolo, potrebbero e dovrebbero fare molto comodo anche alla Nazionale Azzurra.
Pedro 7 - Sul gol approfitta della dormita colossale della difesa del Monza, ma se lo merita perchè dal canto suo ci crede fino in fondo e viene quindi giustamente premiato. Sguscia via agli avversari, galleggia tra le linee e incanta anche da regista offensivo biancoceleste. Pedro Rodriguez Ledesma da Santa Cruz de Tenerife, quando è in giornata, è una gioia per gli occhi.
Provedel 7 - La Lazio è una delle tre difese meno battute in Europa insieme a Barcellona e Napoli, mantiene la porta inviolata da una vita ed è arrivata a collezionare 17 clean sheet in campionato.
Merito dell'organizzazione perfetta dei ragazzi di Sarri, merito del mago della fase difensiva Martusciello, merito della rinascita di Romagnoli, ma merito anche del signor Provedel. Non lo si elogia mai abbastanza. Portiere validissimo che anche oggi si è esibito in alcune paratone mica da ridere.
Milinkovic-Savic 8 - Semplicemente, il miglior centrocampista della serie A. Ultimamente era sottotono, il contratto in scadenza 2024 fa un po' troppo chiacchierare? Chissenefrega. Il più forte è lui. Nel giro di due minuti imbuca una palla celestiale per Zaccagni e dalla punizione che ne consegue, il sergente capitano disegna una traiettoria meravigliosa che non lascia scampo a Di Gregorio. La cosa che impressiona di più è questo suo far sembrare semplici giocate che la quasi totalità dei suoi colleghi nemmeno sarebbe in grado di pensare.
Rovella 7 - Gioca una gara ordinata, fatta di interdizione, impostazione e saggezza nella scelta delle giocate. Ultimamente si è parlato di lui più per le questioni legate al tema plusvalenze che per le sue qualità da calciatore, che sono evidentissime. La Juve dev'esser contenta di aver investito su un giocatore del genere, ma nel frattempo che il Monza e i suoi tifosi se lo godano appieno. Bravo Nicolò.
Sensi 5 - Da ragazzino era considerato un predestinato, al Sassuolo ha dato spettacolo e nelle sue prime settimane all'Inter sembrava l'Iniesta nostrano. Cosa sia capitato dopo, nessuno lo sa. Certamente hanno avuto il loro forte peso i tanti infortuni, ma se neanche in un contesto di squadra che sembra cucitogli addosso riesce ad imporsi, vuol dire che "Houston, abbiamo un problema".
Sia chiaro, non ha giocato una brutta partita, ma per le qualità che ha è giusto aspettarsi di più e la speranza è che il più autocritico sia proprio lui stesso.
Palladino 6,5 - Sarri ha definito il modo di intendere il calcio dell'allenatore campano una sorta di mix tra la filosofia di Guardiola e quella di Gasperini. Mica male. Stasera il risultato non gli sorride, ma l'impronta che ha dato ai suoi ragazzi è riconoscibilissima. Molto bravo. Il futuro è suo.
Sarri 7 - La sua Lazio sta facendo una grande stagione. A volte criticato, si è districato alla grande riuscendo a trasmettere i suoi concetti anche ai più refrattari Lazzari e Luis Alberto. Soprattutto nella gestione di quest'ultimo è stato realizzato un piccolo capolavoro. Applausi per Maurizio.
ARBITRO
Marcenaro 7 - Il trentenne da Genova ci sa fare. Arbitraggio serio e lineare, senza sbavature o smanie di protagonismo. Giusto elogiarlo.