
L’occasione era ghiotta, ma anche questa volta la Lazio non riesce ad approfittarne, accontentandosi solo di un 1-1 al Bentegodi contro un Hellas Verona grintoso e capace di far sudare freddo ai biancocelesti di Sarri in più di un’occasione. Così come contro la Fiorentina, la Lazio si dimostra double face anche in quel di Verona. Primo tempo in cui gli ospiti mostrano intensità e voglia di aggredire l’avversario, con il gol di Pedro che permette alla squadra di chiudere il parziale in vantaggio. Nella seconda frazione il ritmo degli ospiti cala all’improvviso, permettendo al Verona di ottenere coraggio e creare qualche grattacapo di troppo, fino ad arrivare al pareggio di Ngonge. Da lì i padroni di casa rischiano più volte di passare anche in vantaggio, ma la cattiva sorte e un super Provedel dicono di no alla squadra di Zaffaroni, che portano a casa un punto che fa morale, mente per la Lazio è il secondo pareggio di fila, con lo scontro diretto di sabato contro l’Atalanta che ora diventa di fondamentale importanza. Di seguito le pagelle della partita:
PROVEDEL – Se la Lazio può sperare nella vittoria fino all’ultimo lo deve soprattutto al suo portiere. Non irreprensibile sulla prima conclusione di Lasagna, lo show inizia subito dopo: paratona su Depaoli con pallone visto all’ultimo, uscita alla disperata su Lazovic deviando di piede quello che sembrava gol al 100 per 100. Presente nel momento del bisogno. VOTO 7
PEDRO – Il suo match è una vera e propria altalena. Per tutta la partita sono appoggi sbilenchi e idee sbagliate, con la strada dell’insufficienza piena che appare inevitabile. Poi dimostra perché l’appellativo di “campione” gli calzi a pennello: appoggia il pallone con grazia divina spalle alla porta e in maniera fulminea si gira concludendo a giro di sinistro lì dove Montipò non può arrivarci. Nella seconda frazione però eccede in euforia e stende il diretto avversario da cuii nasce il gol del pareggio dell’Hellas. VOTO 6.5
CASALE – Nel primo tempo la solita attenzione e la giusta dose di cattiveria, confermando che la crescita individuale procede come si deve. Nel secondo tempo però il patatrac: guarda solo la palla e non l’arrivo di Ngonge che lo surclassa per il gol del pareggio. Un errore non da poco. VOTO 5.5
IMMOBILE – Non è il vero Ciro e si vede. La condizione non è quella dei tempi migliori, fa una fatica enorme anche nei movimenti più semplici. Così è vita facile per i centrali avversari che non devono faticare più di tanto per limitarlo. Appuntamento alla prossima partita, questa meglio dimenticarla presto. VOTO 5
NGONGE – Si muove tra le linee cercando di sorprendere la retroguardia della Lazio puntando spesso l’uomo e cercando di sfruttare al meglio un sinistro molto educato. Il primo tiro pericoloso è il suo, decide poi di diventare pericoloso su calcio di punizione, dove il suo terzo tempo vuol dire 1-1. Mica male come pomeriggio. VOTO 7
LAZOVIC – È il punto di riferimento di questo Verona che non vuole mollare il discorso salvezza. I compagni lo cercano, lui non si fa pregare e tocca tantissimi palloni, quantità mista a qualità. Per poco non trova il jolly dalla distanza con un destro a giro che si schianta sul palo. Che ancora trema. VOTO 6.5
SARRI – Primo tempo intenso, secondo con la spia della riserva accesa. E la domanda sorge spontanea: perché non sfruttare tutti quanti i cambi? La sensazione è che con qualche sostituzione si poteva dare una verve differente. E deve trovare la formula della concentrazione a lungo termine: 6 gol subiti nei primi 15 minuti del secondo tempo, così la Champions diventa difficile VOTO 5.5
ZAFFARONI – Sa che di fronte ha una squadra qualitativamente superiore, quindi accetta di aspettare per poi ripartire. Ma in alcuni frangenti il coraggio non manca, specialmente nel secondo tempo quando Ngonge trova il pareggio. In quel momento l’Hellas alza i ritmi e per poco non trova la via del vantaggio. Iniezione di fiducia per una squadra che continua a crederci VOTO 6.5
AYROLDI – Partita molto intensa ma corretta, il fischietto di Molfetta gestisce bene i gialli anche se in alcune situazioni risulta troppo severo. Nel complesso però bene. VOTO 6