
LAZIO-AZ ALKMAAR 1-2 | 18’ Pedro (L); 45’ Pavlidis (A), 62’ Kerkez (A)
COMMENTO (di Alessandro Sticozzi)
Sarri in “formazione tipo”, al netto di Romagnoli sostituito da Patric al centro della difesa. Out Immobile, Felipe Anderson torna falso nueve. L’AZ Alkmaar col collaudato 4-3-3 di Jansen si presenta all’Olimpico da terza forza dell’Eredivisie. Subito doppia occasione a centro area per Milinkovic-Savic e Luis Alberto nei primi 5’, con la Lazio che fa vedere di poter affondare come vuole sulle fasce laterali, con Zaccagni e Lazzari subito in evidenza sui lati.
Il gol arriva quasi “logicamente” al 18’ con Pedro che raccoglie un assist perfetto dalla sinistra di un ispiratissimo Zaccagni. Poco dopo è ancora lo spagnolo a sfiorare il raddoppio, stavolta su intelligente imbeccata di Milinkovic-Savic. Fino alla mezz’ora è netta la superiorità dei padroni di casa biancocelesti.
L’AZ rischia di fare però 1-1 alla prima vera occasione, non fosse per un Luis Maximiano miracoloso nel deviare la stoccata di Mijnans sul palo, in un’azione similissima a quella del gol di Pedro. Il vento della gara pare essere cambiato, tanto che al 45’ arriva il pari di Pavlidis: Rejinders sfrutta un errore banale di Milinkovic e dà via a un’azione sulla sinistra finalizzata dal “9” sul primo palo. Il sergente laziale è conscio dell’errore e in pieno recupero è punito dalla traversa su un destro potente.
La ripresa inizia subito con Romagnoli per Casale. Luis Alberto prova a prendere in mano i suoi con un paio di buone imbeccate, ma la Lazio è ancora punita da una palla malamente persa in uscita da Pedro e Milinkovic: Karlsson può servire Kerkez, che dalla sinistra trafigge Luis Maximiano per l’1-2. Quelli di Sarri sembrano incassare il colpo, fermandosi sia dal punto di vista tecnico, che da quello mentale. Si ferma anche la mente di Ryan, che regala a Felipe Anderson la grande chance (sprecata) del 2-2 al 75’.
Giungono tante altre occasioni fino al finale di gara, ma il risultato non cambierà più.
PAGELLE
Zaccagni 6 - Va al doppio della velocità rispetto al suo avversario e sulla sinistra fa sempre nascere grandi momenti, come quello che culmina nell’assist per l’1-0 di Pedro. Poi, come tutti gli altri (o quasi), si spegne.
Milinkovic-Savic 4,5 - Molto più croce che delizia nel primo tempo. Alterna grandi giocate e momenti di afasia tecnica. Da un suo pallone banalmente perso nasce l’1-1. Poi prova a farsi perdonare, ma sbatte sulla traversa. Al 3’ si era peraltro divorato l’1-0. Da un’altra palla persa in coabitazione con Pedro nasce l’1-2, dopo che lo stesso serbo aveva mostrato troppa accademia in una buona chance offertagli in precedenza da Luis Alberto.
Luis Alberto 6,5 - Oramai a suo agio nelle due fasi, ha come unica pecca il non farsi mai ingolosire dal tiro dalla distanza. Nel secondo tempo è il più attivo nel “provare a prendersi la squadra sulle spalle”.
Pedro 6 - La categoria dove ha fatto la storia si chiama Champions League. Logico che la Conference League gli stia stretta addosso. Brucia campo e avversari nonostante maschera e gesso alla mano. Altra categoria, finché ne ha.
Karlsson 7 - Cambia il volto dei suoi nella ripresa, maramaldeggiando sulla fascia già a partire dalla fine del primo tempo, a prescindere dai due assist.
Kerkez 7 - Rispetta le premesse, mostrandosi gran terzino di spinta, capace di fare male come nell’occasione dell’1-2.
ARBITRO
Nyberg 6 - Decide dall’inizio della gara di arbitrare più all’inglese di un nativo di Birmingham. Pare comunque nel complesso nettamente più abile rispetto ai suoi predecessori incrociati da Sarri in Europa quest’anno.