
Monza 3-2 Fiorentina / 8’Kouamè (F); 13’Saponara (F); 26’(aut.) Biraghi (M); 43’Mota (M); 59’(rig.) Pessina (M)
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Storica rimonta del Monza che risorge dalle proprie ceneri e mette a referto l’undicesima vittoria in Serie A.
Palladino conferma dall’inizio nove degli undici eroi reduci dalla vittoria di San Siro per affrontare una Fiorentina tediata dall’impegno europeo che ne cambia addirittura sei rispetto all’uscita di giovedì.
Prima frazione pirotecnica: quattro gol, ritmi alti e tanti, forse troppi, spazi a disposizione per entrambe gli attacchi.
Primi 23 minuti gestiti, dominati, controllati dai viola che sin dalle prime battute danno la sensazione di poter far male al Monza ogni qual volta ne abbiano voglia, complice anche l’eccessiva remissività di Pessina e Rovella che quasi mai riescono a fungere da filtro davanti alla difesa.
Prima Kouamè sugli sviluppi di un corner e poi Saponara, entrambe dimostratisi ottime alternative a Nico Gonzalez e Sottil, al termine di un’azione da stropicciarsi gli occhi sembravano aver mandato KO i ragazzi di Palladino dopo appena un quarto d’ora, ma guai a dare per spacciati i brianzoli.
Il minuto della svolta per i padroni di casa è il 26, quando la premiata ditta Caprari-Carlos Augusto sfonda sulla sinistra causando lo sfortunato autogol di Biraghi, trovatosi al posto sbagliato nel momento sbagliato. Al tramonto dei primi 45, spettacolari minuti i biancorossi riescono a tornare sul livello del mare grazie a Dany Mota, abile nello sfruttare la gravissima disattenzione di Martinez Quarta trasformando in gol il lunghissimo lancio di Di Gregorio con un dolcissimo tocco di destro che scavalca Terracciano.
Al rientro dagli spogliatoi il Monza riprende immediatamente il filo interrottosi con il gol annullato a Pessina nel recupero del primo tempo. Dany Mota prima dà inizio ad una fulminea ripartenza cestinata da Colpani, poi si guadagna il calcio di rigore del vantaggio, causato da uno scriteriato intervento di Amrabat, trasformato proprio dal capitano dell’undici di casa.
La reazione degli ospiti è tutta in una conclusione di Sottil, subentrato a Saponara, sporcata da Pablo Marì e tenuta da Di Gregorio con i piedi. Neanche i 20 minuti abbondanti concessi a Jovic in coppia con Cabral riescono a sortire l’effetto sperato, anzi, è proprio il Monza a sfiorare a più riprese il poker prima con Caprari e successivamente con Caldirola, fermato solamente dal palo.
Secondo successo consecutivo, dunque, per Palladino e i suoi che controsorpassano il Sassuolo e si riprendono la dodicesima piazza. Brusco stop, invece, per la viola che torna a perdere in campionato dopo 8 risultati utili, restando ancorata al decimo posto e lontana dall’Europa.
PAGELLE:
Dany Mota 6,5 – Prima mezz’ora inconsistente, restanti 60 minuti da trascinatore. Segna il gol del pari, il quarto del suo campionato, si guadagna il rigore e mette a più riprese in imbarazzo Martinez Quarta.
Caprari 6 – La scintilla che dà il là alla rimonta brianzola nasce proprio da lui. Una costante spina nel fianco di Dodò. L’intesa sviluppata con il collega di corsia Carlos Augusto è invidiabile.
Pessina 6 – Ha evidenti responsabilità in entrambe i gol subìti, ma da vero capitano si prende la responsabilità di calciare il rigore che vale la vittoria. Quarta rete in campionato anche per lui, la terza dal dischetto.
Martinez Quarta 4,5 – In evidente difficoltà per gran parte del match, soffre le incursioni e non riesce ad aiutare in alcun caso Dodò. Due dei tre gol incassati lo vedono come principale responsabile.
Kouamè 6 – Va di pari passo con la squadra. Un gol ed un assist, non propriamente volontario, nel primo quarto d’ora e poco altro per i restanti ¾ di gara. Non segnava dal 17 ottobre in occasione della trasferta di Lecce.
Biraghi 5,5 – Sforna il decimo assist stagionale e trafigge il proprio portiere in occasione del primo gol dei padroni di casa. Capitano croce e delizia. Concede poco a Ciurria, ma resta in campo troppo a lungo dopo il duro colpo incassato ad inizio ripresa da Colpani.
ARBITRO:
Sacchi 6,5 – Ottima gestione di gara. Giusto concedere il calcio di rigore, come altrettanto corretto non accordarlo nel primo tempo per il lieve intervento di Martinez Quarta su Mota. Prontamente coadiuvato dal VAR in occasione della rete annullata a Pessina.