
ROMA-HELLAS VERONA 1-0 | (45’ Solbakken)
COMMENTO (di Alessandro Sticozzi)
Partita subito con ritmi alti. L’Hellas pressa alto e la Roma gestisce il pallone con una proprietà che raramente gli avevamo conosciuto in stagione, nonostante manchino contemporaneamente i palleggiatori Pellegrini e Dybala.
Solbakken e Karsdorp dal 1’ danno discreti segnali di vita: per il primo si tratta dell’esordio assoluto dall’inizio dopo 6’ sparsi in tre partite diverse; per il secondo si tratta di un “nuovo capitolo”, dopo il “tradimento & perdono” con Mou. La gara si innervosisce per colpa di qualche lettura discussa di Sozza, ma a sua discolpa va pur detto che il match è agonisticamente molto duro.
Proprio al 45’ arriva il gol dell’uomo più atteso: grande azione della Roma al limite, con assist di Spinazzola per Solbakken, che col mancino trafigge l’incolpevole Montipò.
Nella ripresa i giallorossi gestiscono il possesso e provano a trovare pertugi in un assetto accorto dell’Hellas, che coraggiosamente riparte, pur non trovando mai l’apporto di Lazovic, completamente scorporato dal match sin dall’inizio.
L’ingresso di Braaf e di Lasagna pare sparigliare un po’ le carte: grande occasione per Doig al 19’ della ripresa, con Mancini che si immola salvando Rui Patricio da un tiro molto potente.
A 20’ dal termine doppio cambio conservativo di Mou: fuori Solbakken e Karsdorp, dentro Celik e Zalewski, con quest’ultimo che si mette a fare il trequartista. La Roma a questo punto bada più a difendersi, lasciando solo alle invettive improvvisate degli avanti le proprie trame d’attacco.
Mou la porta a casa di misura e si rilancia in zona quarto posto salendo alla terza piazza, a tre punti di distanza dall’Inter e appaiato al Milan Campione d’Italia
PAGELLE
Solbakken 7 - Sembra uno Zaniolo calcisticamente più intelligente. Il gol col sinistro è di pregevole fattura, così come l’azione che lo libera alla conclusione.
Karsdorp 6 - Torna dal 1’ dopo la lunga punizione e fa vedere una prestazione “normale” e continua nel primo tempo.
Spinazzola 6,5 - Dal suo piede parte sia l’unico tiro nello specchio del primo tempo (prima del gol di Solbakken), sia l’assist per il norvegese. Pare lucido e dribblante come ai bei tempi, mantenendo ossigeno fino alla fine.
Lazovic 4,5 - Assente colpevole, costringe Ngonge alle due fasi e i suoi rifornimenti in zona Gaich sono pari a zero.
Hien 5,5 - Si prende un giallo e rischia di prenderne almeno altri due. Interpreta il ruolo di centrale con aggressività (troppa, ndr) e viene giustamente sostituito da Zaffaroni al 45’.
Bove 6,5 - Grande dinamismo e palleggio accettabile: se la Roma pare giocare molto meglio rispetto al solito, molti dei meriti sono i suoi.
Cristante 7 - Dopo Salisburgo, altra prestazione con zero sbavature. Non sbaglia mai, quindi alla lunga risulta il migliore dei suoi e per estensione anche in campo.
ARBITRO
Sozza 6 - Non fosse una gara oltremodo maschia, agonisticamente a tratti cattiva, forse meriterebbe l’insufficienza. Riesce alla lunga a far calare il tono degli interventi, risultando quindi ancora ascrivibile nella casella di “arbitro promettente”.