
È stato un quarto di finale di Coppa Italia pieno di significato quello disputatosi tra Inter e Atalanta questa sera in prima serata allo stadio Giuseppe Meazza di San Siro.
Abbiamo assistito all'ennesima agguerrita sfida tra due allenatori cultori della difesa a 3 come Simone Inzaghi e Gian Piero Gasperini, ci siamo gustati una vera e propria partita a scacchi tra due formazioni che ogni volta che si incontrano danno vita a uno spettacolo tecnico e tattico per veri buongustai pallonari e, aspetto mediaticamente più succulento, siamo stati testimoni della reazione di tutto l'ambiente Inter alla notizia della firma dell'ormai ex capitano Milan Skriniar (neanche convocato per il match di stasera) per il PSG di Nasser Al-Khelaifi.
Il primo tempo è stato ad appannaggio principalmente dei nerazzurri meneghini, con il palo colpito da Calhanoglu dopo un bel tiro di sinistro al quarantesimo minuto punta dell'iceberg di un primo tempo aggredito con il giusto atteggiamento dal primo minuto dalla squadra di Inzaghi.
L'Atalanta nella prima frazione è stata meno intraprendente dal punto di vista offensivo di quanto forse ci si potesse aspettare, ma ha dimostrato come spesso in questa stagione di essere una squadra solida e sempre pronta a colpire alla prima disattenzione degli avversari.
Indicativa in tal senso la clamorosa occasione divorata da Duvan Zapata a una manciata di secondi dalla fine della prima parte di gara, con il colombiano che non riesce ad indirizzare nello specchio della porta un colpo di testa all'apparenza agevole per un centravanti del suo calibro.
La seconda frazione di gioco inizia come era cominciata la prima.
L'Inter è arrembante e piena di energia, trascinata dai suoi giocatori più "focosi" Barella e Lautaro.
È però per l'Atalanta la prima clamorosa occasione, con Maelhe che grazia Onana dopo un'uscita non perfetta del portiere camerunense.
Gasperini prova a dare una scossa ai suoi ragazzi, inserendo le due punte di diamante più luminose del proprio arsenale: Hojlund e Lookman.
L'Inter però colpisce poco dopo con un fendente rasoterra di Matteo Darmian.
Il difensore italiano, che ironicamente stasera sostituiva proprio Milan Skriniar, trovatosi in insolita posizione avanzata insacca di sinistro alle spalle dell'incolpevole Musso al quindicesimo della ripresa. È 1-0 Inter.
Nella parte centrale del match la partita si infiamma di linfa nuova con grande bagarre in campo e occasioni da entrambe le parti; le conclusioni di Mkhitaryan prima e Boga dopo fanno scorrere brividi sulle schiene dei sostenitori delle due Nerazzurre.
Gli ultimi 20 minuti sono vissuti da entrambe le formazioni con grande tensione e agonismo. Inter e Atalanta tengono moltissimo a questa partita e si vede, eccome se si vede.
Nel finale la squadra di Gasperini si fa vedere dalle parti di Onana con discreta pericolosità, soprattutto con un calcio d'angolo al cardiopalma allo scadere con anche il portiere Musso che sale per provare a colpire nell'area avversaria, ma l'Inter regge bene l'urto e vince meritatamente la partita, qualificandosi per la quarta volta consecutiva alle semifinali di Coppa Italia dove l'aspetterà la vincitrice tra Juventus e Lazio.
TOP:
Darmian: Insieme a Lautaro, il migliore dell'Inter e questo non solo per il gol. Anzi.
Partita solidissima come "braccetto" di destra al posto di Skriniar. Non era facile.
Esempio di serietà e professionalità, rappresenta il giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere tra le proprie fila.
Scalvini: Partita da sufficienza piena del giovanissimo difensore atalantino. Perchè tra i top? Perchè giocare con questa personalità, a quell'età, sul prato di San Siro non è mai facile. Grande futuro, ma anche il presente mica male. Bravo.
Lautaro: È in forma straripante.
Si carica sulle spalle il peso dell'attacco interista e trascina la squadra e il pubblico a un risultato importante con una caratteristica che non entra nelle statistiche, ma conta moltissimo: l'energia.
FLOP:
Boga: Si fa vedere, ma la sua prestazione rappresenta in pieno la poca incisività della fase offensiva dell'Atalanta.
Aveva gli spazi, ma non ne ha approfittato. Per le potenzialità e i mezzi che ha, male.
Lukaku: Ancora fuori forma.
Qualche buona giocata, ma troppo lontano dal giocatore straripante ammirato in Italia due anni fa.
Gli servirà accumulare continuità e minuti per tornare a regime.
Zapata: Anche lui appare appesantito. Non incide come potrebbe e si muove poco sul fronte offensivo.
Il gol sbagliato a fine primo tempo grida ancora vendetta. Da uno come lui ci si aspetta molto, molto di più.
ARBITRO:
Chiffi: Gestisce non benissimo la distribuzione dei cartellini e il metro di giudizio.
I giocatori lo aiutano rimandendo sereni e non lasciandosi andare al nervosismo.
di Lorenzo Vassallo