
Inter – Milan 1-0 (Lautaro Martinez 74’)
Ode alla gioia, quella dell’Inter che 13 anni dopo riesce a tornare in finale di Champions contro un Milan a cui non riesce l’impresa tanto sognata. Troppo forti i cugini nerazzurri, più qualitativi e sicuri, sicuri del doppio vantaggio dell’andata, a Pioli non basta il ritorno in campo di Leao che non riesce a trovare il guizzo per poter rendere la situazione più interessante. Non c’è tempo di studiarsi, c’è una finale in palio. Lo sa il Milan che parte subito con il piede sull’acceleratore per cercare di accorciare subito il doppio svantaggio, con l’Inter che serra le fila andando a pressare l’avversario nel tentativo di riconquistare subito la sfera e ripartire veloci. La prima occasione per i rossoneri arriva al 13’, con Tonali che si sgancia sul centrosinistra per arrivare sul fondo e mettere in mezzo un cioccolatino per Brahim Diaz, che da posizione centrale spara in bocca ad Onana. Occasione da gol chiama occasione dall’altra parte, con l’Inter che risponde con Barella che scarica un destro potente su cui Maignan risponde presente (azione poi fermata per fuorigioco). L’Inter aumenta i giri e ci prova con Mkhitaryan al 24’, con il tiro dell’armeno che però finisce alto. Manca però il protagonista rossonero, quel Leao che risponde presente al 38’ con un guizzo sulla sinistra in cui sprinta lasciando sul posto Acerbi, per poi incrociare col sinistro: palla al lato di un soffio. L’Inter non si spaventa e risponde due minuti con un calcio di punizione dalla sinistra, dove Dzeko spizza di testa un pallone che testa i riflessi di Maignan che tiene la porta inviolata. Il second tempo vede i ritmi abbassarsi, il Milan non da velocità alla manovra e l’Inter ringrazia, gestendo con tranquillità. E al 74’ arrivano i titoli di coda, con i nerazzurri che riescono a trovare il gol dell’1-0 con Lautaro Martinez che servito da Lukaku scarica un sinistro potente su cui Maignan non riesce ad opporsi. E’ il gol dell’apoteosi interista, San Siro è in fiamme, il Milan lo schiaffone lo sente eccome, con le ultime speranze di rimonta che si sgretolano tra gli olè avversari che diventano grida di gioia al triplice fischio. Il sogno è realizzato, la finale è conquistata. Ora lo step finale, la coppa dalle grandi orecchie chiama, che l’Inter risponda.
PAGELLE:
Lautaro Martinez 7.5 – È la rappresentazione di un Inter che non molla un centimetro manco per sbaglio. È indemoniato, non si ferma un momento, rincorre la sfera con la bava alla bocca e suona la carica ad ogni ripartenza. E alla fine il gol con destinazione Istanbul: il toro ha caricato come si deve.
Barella 7.5 – C’è un Inter con e senza Barella. E quando c’è ne giovano tutti. Corre come un pazzo, recupera palloni a non finire, si inserisce con una continuità impressionante e aggiunge qualità al repertorio. What else?
Acerbi 7 – Skriniar chi? Il pupillo di Inzaghi è il comandante della difesa, lì non passa nessuno. Non ha paura nell’utilizzare l’arma dell’anticipo, ci mette il fisico quando serve. Partita perfetta.
Dumfries 7 – Vince ancora il duello con Theo Hernandez, non lo molla un attimo e lo limita come si deve. Ottimo anche in fase offensiva, spigoloso fino alla fine.
Lukaku 6.5 – Ingresso in campo decisivo, conferma di essere tornato a pieno regime. Col suo fisico riesce a far salire la squadra, protegge bene la sfera, come al 74’ quando offre a Lautaro l’assist della finale.
Tonali 6 – Carico al punto giusto, non si fa dominare dalle emozioni e sfodera una prestazione di cuore e corsa. E’ in ogni zona del campo, peccato che i compagni non abbiano lo stesso spirito guerriero.
Maignan 5.5 – Cerca di tenere vive le speranze qualificazione come può. Decisivo nel primo tempo con due interventi salva risultato, ma alla fine cede sulla conclusione di Lautaro ravvicinata, ma uno come lui poteva sicuramente qualcosa di più.
Brahim Diaz 5 – Ha sui piedi l’occasione monstre per riaprire i giochi, la sciupa malissimo tirando addosso ad Onana. Lì finisce la sua partita, non crea la superiorità numerica neanche per sbaglio, i giganti dell’Inter lo annullano con le pantofole ai piedi.
Leao 5 – Doveva essere la luce di questo Milan, rimane accesa per pochissimo tempo. I compagni lo cercano spesso, viene puntualmente raddoppiato e non riesce a trovare il guizzo spacca partita. Occasione ghiotta al 35’, poi il nulla. Nel secondo tempo sparisce completamente.
Giroud 4.5 – Inesistente. Sempre spalle alla porta, non arrivano palloni e i centrali dell’Inter lo bloccano come si deve. Il francese non tenta nemmeno di cercare altre soluzioni, venendo così inglobato nel nulla cosmico.
ALLENATORI:
Inzaghi 8 – Onore all’uomo della coppa, l’autore di una cavalcata meravigliosa. C’è tutto lui in questa serata, attenzione ai dettagli e voglia di crederi fino alla fine. Domina sia all’andata che al ritorno, in quattro derby riesce a mantenere sempre la porta inviolata, ora lo step finale. Chapeau.
Pioli 5 – Il cuore doveva andare oltre l’ostacolo, ma l’Inter è troppo più forte. Perde meritatamente entrambi i confronti, discreto il primo tempo ma nella ripresa le speranze rimonta sono già un lontano ricordo da subito. Ma Leao serviva tenerlo in campo fino alla fine?