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L'ex arbitro Luci: "C'è paura a Kiev. Il calcio doveva agire prima? Nessuno poteva immaginare questo epilogo"
25 feb 2022 13:36Calcio
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

A Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, è intervenuto da Kiev l'ex arbitro della sezione di Firenze Luciano Luci, che ha spiegato la situazione che sta vivendo in Ucraina: "Siamo nelle mani del ministero degli Esteri e dell'ambasciata italiana a Kiev. Siamo 85 persone in questo momento e attendiamo istruzioni. Io sono venuto lunedì perché avevamo terminato un campus e dovevamo ricominciare con la Var per la ripresa del campionato. Alle 5 giovedì ho sentito un forte boato. Non ho capito cosa fosse, ma una volta in terrazza ho visto le fiamme verso l'aeroporto. Ho capito tutto, ho chiamato l'autista e sono andato subito in Federazione e con un collega abbiamo subito provato ad andare in Polonia. Purtroppo però c'erano code incredibili per lasciare la città, per questo siamo andati in ambasciata. Ieri sera ci hanno trasferito in un luogo più sicuro e spazioso e ora siamo ancora qui. Si sentono i colpi di artiglieria e mortaio, ogni tanto suona l'allarme e si va nei bunker. Ci dicono che i russi siano dentro Kiev".

C'era la sensazione che qualcosa sarebbe potuto accadere. Le Istituzioni calcistiche avrebbero dovuto agire prima?
"No, perché tutti qui sanno che c'è una guerra da otto anni. Sul confine del Donbass si muore ogni giorno, se ne sono dimenticati finora. Si pensava che fosse tutto limitato a quella zona e nessuno poteva immaginare che potesse succedere questo".

Qual è la situazione ora? E' in contatto con l'Italia?
"La luce funziona, in una guerra invece di solito è la prima cosa che salta. Evidentemente hanno deciso di non colpire centrali telefoniche ed elettriche. Parlo così con casa abbastanza tranquillamente. Oggi sono partiti gli spagnoli, lo scenario è che possa arrivare un aereo dall'Italia o si fa una colonna per andare verso Polonia o Romania".

TMW Radio Regia
Ospite: Luciano Luci ex Arbitro in collegamento da Kiev.
Maracanà con Marco Piccari e Francesco Tringali. © registrazione di TMW Radio