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Inter, la finale di Coppa Italia è tua! Juventus fatta fuori 1-0
26 apr 2023 23:20Calcio

di Andrea Mollas

© foto di www.imagephotoagency.it

Inter – Juventus  1-0  (Dimarco 15’)

Chiamatelo re di Coppe, sono il suo mondo. Simone Inzaghi sorride, l’Inter riesce a conquistare la seconda finale di Coppa Italia consecutiva, il suo tecnico la quarta in carriera da quando allena in Serie A. Numeri importanti confermati in una semifinale di ritorno in cui i padroni di casa riescono a mettere le ganasce ad una Juventus poco frizzante e senza nessuna idea capace di mettere in difficoltà gli avversari che invece mettono in campo dinamismo dal primo al novantesimo senza far respirare Madama Bianconera neanche un istante. Ovviamente non c’è bisogno nemmeno di leggere il copione, gli interpreti sanno già cosa fare: Inter con il pallino del gioco, Juventus ad attendere. Tanta aggressività da parte degli uomini di Inzaghi che già al terzo rischiano di andare in vantaggio con Lautaro che però liscia di testa un cioccolatino messo in mezzo da Barella dalla destra. È l’avvisaglia che diventa legge, con i bianconeri che fanno una fatica enorme a recuperare la sfera dato che la linea alta avversaria non porta la squadra a ragionare. Un’aggressione, quella dell’Inter, che premia i padroni di casa che riescono a trovare il vantaggio al 15’ con Dimarco che sfrutta al meglio un filtrante centrale di Barella spiazzando Perin. La Juventus sente la botta, Allegri chiede di aumentare i ritmi, ma i suoi ragazzi non riescono a mettere un freno alla pressione avversaria, finendo per andare sempre in apnea. L’esempio è al 21’, quando Locatelli viene aggredito da tre avversari perdendo la sfera su cui Lautaro si avventa per calciare di prima intenzione una palla che finisce al lato di un soffio. Più passano i minuti e più aumentano le palle perse dalla Juventus, che deve aspettare fino al 34’ per impegnare Onana con un tiro dal limite di Kostic dopo un’azione infinita, su cui il portiere camerunense fa buona guardia. È’ l’unico squillo bianconero che fa una fatica enorme ad arrivare in area avversaria a causa dell’assenza di una vera e propria punta, ecco perché nella ripresa Allegri opta per Milik al posto di Kostic, con Chiesa che torna al suo ruolo naturale di esterno sinistro. I bianconeri entrano con un piglio diverso, ma in fase offensiva la sterilità è evidente: il polacco non riesce a incidere mentre l’esterno azzurro non riesce a trovare spazi per poter sgasare, con le uniche azioni pericolose portate avanti solo individualmente e non di squadra. In questo modo l’Inter non fatica le famose sette camicie, anzi ha la possibilità di poter mettere la parola fine più volte ma il cinismo non è di casa. Ma alla fine il corto muso basta e avanza, il leit motiv allegriano questa volta porta i colori nerazzurri, lo Stadio Olimpico di Roma ha già la sua prima finalista.

PAGELLE

BARELLA – È l’uomo ovunque di Inzaghi. Rincorre per nove, sradica un’infinità di palloni dai piedi degli avversari. Tutto condito dalla consueta qualità, come la palla filtrante per Dimarco che grida “buttami in rete”. Esce per evitare possibili rischi dopo aver sentito pizzicare il flessore, ma l’Inter non può fare a meno di lui. VOTO 7.5

DIMARCO – Al posto giusto al momento giusto, ottimo il taglio in diagonale per riempire l’area. Il premio è la palla servitagli da Barella che riesce a insaccare con un delicato tocco esterno. Per il resto sono sgroppate continue sulla fascia, De Sciglio non lo minaccia più di tanto. VOTO 7

MKHITARYAN – Qualità al potere, ogni volta che tocca la sfera già sa quello che deve fare. I compagni lo cercano spesso e volentieri, lui non si nasconde. È come il genio della lampada: sa fare tutto. VOTO 7

DZEKO – Sempre spalle alla porta per cercare di aprire spazi e far salire la squadra. Ma alla fine un attaccante deve far gol, e ormai comincia ad essere un lontano ricordo. Risulta decisivo quando con un movimento secco apre il corridoio per il gol del vantaggio, ma per il resto è poca roba. VOTO 5.5

PERIN – In un'altra vita avrebbe il posto da titolare garantito in una big senza ombra di dubbio. I suoi compagni non riescono ad essere pericolosi, lui tiene a galla la baracca fino al triplice fischio. Di più non poteva fare. La parata su Mkhitaryan è tanta roba. VOTO 7

LOCATELLI – Serataccia, è chiamato a fare filtro ma ogni volta il centrocampo nerazzurro riesce a creare superiorità numerica. Tanti gli appoggi sballati e le palle perse a causa della pressione violenta dell’Inter che non gli permette di ragionare. Un faro spento. VOTO 5

KOSTIC – Arido per tutto il primo tempo. Non riesce a sprintare e in fase difensiva non è irreprensibile. A parte uno schiaffo improvviso su cui Onana fa buona guardia, per il resto è notte fonda. VOTO 5

DI MARIA – Doveva suonare la carica, ma invece di una perfetta sintonia esegue uno strimpellio sgradevole da ascoltare. Prova a suonare la carica tra le linee, ma alla lunga si deprime cercando di risolverla da solo, non riuscendo nel tentativo. VOTO 5

INZAGHI – Chiede ai suoi una pressione feroce per evitare di far ragionare la Juventus, il compito riesce a dovere. Il centrocampo non da respiro agli avversari, appena recuperata palla la squadra riparte veloce dando la sensazione di poter essere sempre pericolosa. Dal punto di vista difensivo non rischia nulla, ance perché la Juventus non fa molta paura. Quarta finale di Coppa Italia conquistata, gli piace proprio tanto. VOTO 7.5

ALLEGRI – Ok puntare sulla sostanza, ma in certe situazioni un po' di qualità non guasterebbe. La squadra risulta rinunciataria da subito, non riesce ad eludere la pressione avversaria e risulta ancora incomprensibile l’accoppiata Chiesa-Di Maria davanti. A che pro nessuna punta? Chissà se lo scopriremo un giorno…VOTO 4

TMWRADIO Redazione