
A Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, scatta l'ora di Stefano Impallomeni, giornalista ed ex calciatore.
Il calcio si ferma per i funerali a Papa Francesco sabato. Ma è caos partite:
"In attesa di notizie ufficiali, non è facile. La scomparsa del Papa ha scombinato tutto, ma credo che la criticità sia soprattutto l'evento a Roma, Lazio-Parma. C'è il mondo che viene a Roma, quindi si potrebbe spostare Lazio-Parma e conservare l'iter classico. O ti fermi totalmente e poi trovi gli spazi, oppure mi sembra contraddittorio giocare domani e fermarsi sabato. Altrimenti sposti Lazio-Parma a lunedì, ma dobbiamo vedere se l'Inter accetta di giocare domenica a pranzo. Così magari non falsi il campionato ma lo condizioni".
In questa volata Scudetto cosa può fare la differenza?
"Mancano 5 giornate, i campionati si vincono con la bravura e il modo di interpretare il calcio. I grandi calciatori devono pensare a graffiare nel momento giusto. Si vincerà lo Scudetto per scaltrezza, l'Inter ha più armi da questo punto di vista. Chi sarà più furbo ora vincerà. I valori ora si azzerano".
Chi si prende la finale di Coppa Italia tra Inter e Milan?
"In questa stagione deludente del Milan, Udinese e Atalanta sono due partite serie di un Milan diverso, ordinato. Quindi l'Inter deve fare attenzione".
Juventus, Tudor ha detto che si sente un allenatore e non un traghettatore:
"No, perché la Juve è la Juve. Si deve andare oltre le emozioni, devi saper scegliere una volta per tutte, con convinzione. Motta è stata una scelta sbagliata, la Juve non è un laboratorio e devi decidere già ora l'allenatore del prossimo anno. Tudor bravo ma non andrei avanti con lui".
Quale potrebbe essere la scelta "convinta"?
"Capisco la voglia di Giuntoli di smarcarsi da un certo modo di ragionare, ha sbagliato con Motta che forse non aveva la scorza caratteriale. Fabregas potrebbe essere una scelta rivoluzionaria, ma lo devi assecondare, ha una personalità complessa. O vai sul bene-rifugio che è Conte, altrimenti il calcio cambia e devi cambiare anche tu".
Che ne pensa delle parole di Antonio Conte?
"Conte è questo, piaccia o meno. E' un professionista criticabile per i suoi modi, ma dà tutto se stesso e sto con lui. Perché ha fatto uno strappo strategico, per far parlare di sè e non della squadra".