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Impallomeni: "Guardiola? Qualcosa non torna. Roma, Conference crocevia psicologico fondamentale"
05 mag 2022 14:53Calcio
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Stefano Impallomeni, giornalista ed ex calciatore, è intervenuto a TMW Radio, durante Maracanà, della Champions e non solo.

Un pensiero su Real Madrid-City?
"Nn è un flop di Guardiola. Avremmo voluto vedere la replica dell'andata, ieri siamo andati oltre le previsioni. E' successo qualcosa di incredibile, come capita spesso a Guardiola. Tre gol in 6 minuti sono inspiegabili. E' stata una partita bella, sbloccata nel finale e che il City avrebbe potuto vincere facilmente con un paio di occasioni. C'è un qualcosa che non torna, è vero, per il City. Ma merito ad Ancelotti, sono contento per lui, bello l'abbraccio con il figlio. Arriva la quinta finale di Champions, siamo di fronti a un totem che non ha la potenza mediatica di Guardiola. Non so se per lo spagnolo sia una maledizione, tra quello che abbiamo visto tra andata e ritorno chi si immaginava un finale del genere? Chissà se è la maledizione di Tourè e del suo agente. A questi livelli Benzema e Jesus avevano fatto una partita sottotono, uno però l'ha chiusa con un assist e un gol. Alla fine Ancelotti ha sparigliato le carte e ha giocato con tre punte e mezza. Ha rischiato smontando il centrocampo, poi il calcio è bello anche per questo. Dire che Guardiola è un flop però no. I dettagli a certi livelli decidono. E dagli ottavi in poi la decidono i giocatori forti, non gli allenatori. E' stato eliminato Guardiola, ha preso una bella legnata. Il City è più forte del Real, all'andata doveva essere 12-2, ieri pure ha fatto 7 tiri. Certamente bisogna capire perché prende gol a raffica nei finali di gara in varie edizioni. Otto eliminazioni con rovesci improvvisi: forse a livello mentale le due squadre hanno qualcosa che non va. Lui ha vinto Champions con giocatori fatti. Anche questo non è da sottovalutare". 

Klopp o Ancelotti, guardando la finale?
"Può succedere di tutto in finale, il Liverpool è molto forte. Ha gli esterni più forti del mondo. E poi ha il palleggio, è una squadra concreta".

Stasera Roma-Leicester di Conference League:
"E' una finale anticipata. Conta vincere, è una Roma pronta, tifosi a raccolta. Sono d'accordo su quello che ha detto Mourinho, c'è molta gente che va allo stadio non per tifare ma per godere dello spettacolo. Spero per la Roma che i tifosi vadano allo stadio e giochino. La squadra? Sarà una sfida mentale, non serve andare all'arrembaggio ma giocare con freddezza, staccarsi da questo entusiasmo e saperlo utilizzare. E' una squadra abbordabile il Leicester, che però può avere la giornata giusta. Bisogna evitare le dormite e colpire al momento giusto. All'andata ha buttato via l'occasione per portarsi a casa un successo, ma ci sono tutti i presupposti per vincere. Sarà determinante la spinta sulla fascia destra avversaria".

Mourinho ha detto che vuole di più il prossimo anno:
"E' come dire Conference addio a mai più. E' troppo importante vincere questa Coppa per la Roma, è uno spartiacque di mentalità. Ha un valore enorme per la storia della Roma. Il prossimo anno i giocatori hanno una gratificazione, acquisiscono una mentalità. E' un crocevia psicologico fondamentale per la prossima stagione, Mourinho lo sa ma non può dirlo".

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