
Intervenuto a "Sabato Sport Live" il giornalista Mario Mariano ha voluto dedicare un suo personale ricordo ad Ilario Castagner, il mister del "Perugia dei miracoli" venuto a mancare nella giornata di oggi. Queste le sue parole.
È un giorno triste oggi…
“Me lo aspettavo, ero in contatto con lui e sapeva quale fosse la situazione, ma nonostante tutto ha sempre guardato con ottimismo. Era stato ricoverato poche giorni fa e nelle ultime ore la situazione è peggiorata proprio durante Perugia-Ternana, il tutto confermato dal post Instagram del figlio, e proprio i tifosi durante il match lo hanno omaggiato come si deve. Ora di Castagner si potrà solo dire un gran bene, ha vissuto la parte bella del calcio, ha portato a Perugia un gioco nuovo. È stato sempre un gentleman, mai una parola fuori posto, giusto qualche screzio con l’allora presidente Gaucci che alla fine portò in tribunale, ma i soldi che Castagner ottenne dalla vertenza andarono in beneficienza. Questo dimostra che tipo di persona fosse”.
Lascia a questo calcio la gentilezza?
“Sì, anche perché quello che ha vissuto lui era un altro calcio, gentile. Era quello del “Perugia dei miracoli”, dove c’era organizzazione e un occhio intenso sui giovani, andando a rivalutare anche chi era sul viale del tramonto. Ma è sotto il profilo della comunicazione che lui era straordinario, non aveva paura di fare entrare i giornalisti nello spogliatoio. Alla fine degli allenamenti i cronisti si riunivano e si formava una sorta di tavola rotonda. Ha mantenuto un ottimo rapporto con la stampa ovunque sia andato. Ha conosciuto la moglie a Perugia, ha avuto tre figli, si sentiva casa, è nato a Vittorio Veneto per l’anagrafe perché si sentiva perugino. Dovrà essere ricordato nel migliore dei modi per quello che ha dato, ha fatto conoscere Perugia nel mondo, è stato uno dei primi a commentare il calcio internazionale quando era senza squadra, quindi era spesso in giro per l’Europa. Ha fatto una grande carriera, con quella gentilezza ed educazione che lo hanno sempre contraddistinto”.
Il ricordo più bello che ti lega ad Ilario Castagner?
“Mi commuovo perché ho iniziato con lui. Sappiate che lui venne da Bergamo che voleva allenare una squadra di serie b, ma il Perugia rischiava addirittura la serie C a causa dei problemi finanziari della società, tant’è che ci fu un processo per decidere il futuro della squadra. Un giorno, quando ancora gli davo del lei, gli dissi: “Mister, lei aveva promesso un Perugia all’olandese, ma qui non vediamo nulla ancora.”. Lui rispose con tranquillità: “aspettate perché i giocatori sono tesi a causa della situazione, ma abbiate fiducia per il futuro”. Da lì partì la storia del Perugia dei miracoli, aveva mantenuto la promessa”.