
La Coppa Italia aveva lasciato qualche dubbio? Nessun problema, ci pensa il Napoli ha fugarli tutti, dimostrando che l’uscita dalla coppa nazionale è stata solamente un incidente di percorso. I contorni della partita trappola c’erano tutti, con i ragazzi di Spalletti che con pazienza riescono a portare acqua al proprio mulino, mentre i dubbi permangono in casa Salernitana che ha giocato un match avvolta dalla paura. I granata hanno voglia e Nicola sa di non poter sbagliare, ed ecco che già dal fischio d’inizio il copione è rispettato, con il Napoli che la fa da padrona mentre la squadra di casa cerca di essere il più compatta possibile. I partenopei però hanno pazienza e già scaldano l’ambiente al decimo con Osimhen che nel cuore dell’area granata conclude a botta sciura, con Gyomber si immola e salva tutto (il centrale della Salernitana uscirà poco dopo al posto di Lovato causa infortunio). Sempre la punta nigeriana cerca il pertugio al ventesimo sugli sviluppi di calcio d’angolo, ma anche qui il suo destro è preda di Ochoa che fa sua la sfera senza problemi. Sono i due squilli di una partita che con il passare dei minuti pecca dal punto di vista della velocità, dato che la Salernitana chiude tutti gli spazi costringendo il Napoli ad un palleggio orizzontale sena concedere profondità e obbligando gli ospiti a giocare sulle fasce senza considerare la parte centrale intasata di color granata. Anche la cattiva sorte si mette in mezzo perché il Napoli passa al 34’ con Osimhen che scarica un sinistro terrificante dalla sinistra verso un colpevole Ochoa che non compre bene il primo palo, anche se il messicano può tirare un sospiro di sollievo dato che all’inizio dell’azione Osimhen era in posizione di offside. La Salernitana non molla e porta il Napoli solo al palleggio senza possibilità di velocita di manovra, rendendo i partenopei lenti e prevedibili. Nonostante questo, gli ospiti riescono a trovare il vantaggio proprio allo scadere della prima frazione grazie a capitano Di Lorenzo che converge a centro area per aggredire il pallone messo in mezzo da Anguissa, sparandolo sotto la traversa. È la chiave, perché nel secondo tempo il Napoli non ci pensa su due volte e aggredisce subito la Salernitana, trovando subito il gol del 2-0 con Osimhen che segna il più facile dei gol con un tap-in comodo dopo il palo colpito dalla distanza da Elmas. Strada in discesa per il Napoli, un'altra salita ripidissima per la Salernitana, con la risposta granata sulla testa di Pirola che manda a lato di niente, ma è poca roba perché contro la prima della classe serve di più, ma la paura blocca i ragazzi di Nicola che, come obiettivo, hanno quello di evitare un’Atalanta bis. Il Napoli la paura la sente e mantiene costante la pressione alta alla ricerca del terzo gol e per evitare possibili fiammate di coraggio da parte dei padroni di casa, il cui unico squillo è il palo di Piatek all’80 dopo un errore in fase di impostazione da parte del Napoli, che però risponde dopo l’uscita dalla Coppa Italia chiudendo il girone d’andata a quota 50 punti su 57 a disposizione. A un passo dalla perfezione.
TOP
Osimhen 7 – L’obiettivo dei difensori avversari è quello di non concedergli spazio, e all’inizio Victor è costretto a giocare spalle alla porta. Ma anche senza profondità il numero 9 di Spalletti è sempre fondamentale per la squadra che si appoggia a lui per poter alzare il proprio baricentro. E il gol arriva ancora: 13 in stagione. Una sentenza.
Di Lorenzo 7 – Il gol spiega perché il Napoli è bello da vedere: in area centrale un terzino a creare abbondanza in zona offensiva. Tutti devono partecipare, anche la difesa. E il capitano assorbe le volontà del tecnico, sempre a convergere al centro, un moto perpetuo sulla fascia d’appartenenza che non si ferma mai.
Ochoa 6.5 – Deve raccogliere la palla in fondo alla rete per altre due volte, ma se non arriva un'altra goleada il merito è del messicano volante che ancora una volta risulta decisivo con molte parate in serie.
FLOP
Piatek 5 – Solo e abbandonato. La lotta contro i centrali del Napoli è impari, ma la colpa è anche quella di non riuscire a trovare posizioni diverse per cercare di entrare all’interno del gioco. Il pistolero ha le polveri bagnate.
Daniluc 5 – Parte bene ma il patatrac arriva a fine primo tempo quando il Napoli passa in vantaggio: sbaglia movimento e permette ad Anguissa di trovare l’assist vincente. Nel secondo tempo gioca con paura, cos’ come tutta la squadra
La Coppa Italia aveva lasciato qualche dubbio? Nessun problema, ci pensa il Napoli ha fugarli tutti, dimostrando che l’uscita dalla coppa nazionale è stata solamente un incidente di percorso. I contorni della partita trappola c’erano tutti, con i ragazzi di Spalletti che con pazienza riescono a portare acqua al proprio mulino, mentre i dubbi permangono in casa Salernitana che ha giocato un match avvolta dalla paura. I granata hanno voglia e Nicola sa di non poter sbagliare, ed ecco che già dal fischio d’inizio il copione è rispettato, con il Napoli che la fa da padrona mentre la squadra di casa cerca di essere il più compatta possibile. I partenopei però hanno pazienza e già scaldano l’ambiente al decimo con Osimhen che nel cuore dell’area granata conclude a botta sciura, con Gyomber si immola e salva tutto (il centrale della Salernitana uscirà poco dopo al posto di Lovato causa infortunio). Sempre la punta nigeriana cerca il pertugio al ventesimo sugli sviluppi di calcio d’angolo, ma anche qui il suo destro è preda di Ochoa che fa sua la sfera senza problemi. Sono i due squilli di una partita che con il passare dei minuti pecca dal punto di vista della velocità, dato che la Salernitana chiude tutti gli spazi costringendo il Napoli ad un palleggio orizzontale sena concedere profondità e obbligando gli ospiti a giocare sulle fasce senza considerare la parte centrale intasata di color granata. Anche la cattiva sorte si mette in mezzo perché il Napoli passa al 34’ con Osimhen che scarica un sinistro terrificante dalla sinistra verso un colpevole Ochoa che non compre bene il primo palo, anche se il messicano può tirare un sospiro di sollievo dato che all’inizio dell’azione Osimhen era in posizione di offside. La Salernitana non molla e porta il Napoli solo al palleggio senza possibilità di velocita di manovra, rendendo i partenopei lenti e prevedibili. Nonostante questo, gli ospiti riescono a trovare il vantaggio proprio allo scadere della prima frazione grazie a capitano Di Lorenzo che converge a centro area per aggredire il pallone messo in mezzo da Anguissa, sparandolo sotto la traversa. È la chiave, perché nel secondo tempo il Napoli non ci pensa su due volte e aggredisce subito la Salernitana, trovando subito il gol del 2-0 con Osimhen che segna il più facile dei gol con un tap-in comodo dopo il palo colpito dalla distanza da Elmas. Strada in discesa per il Napoli, un'altra salita ripidissima per la Salernitana, con la risposta granata sulla testa di Pirola che manda a lato di niente, ma è poca roba perché contro la prima della classe serve di più, ma la paura blocca i ragazzi di Nicola che, come obiettivo, hanno quello di evitare un’Atalanta bis. Il Napoli la paura la sente e mantiene costante la pressione alta alla ricerca del terzo gol e per evitare possibili fiammate di coraggio da parte dei padroni di casa, il cui unico squillo è il palo di Piatek all’80 dopo un errore in fase di impostazione da parte del Napoli, che però risponde dopo l’uscita dalla Coppa Italia chiudendo il girone d’andata a quota 50 punti su 57 a disposizione. A un passo dalla perfezione.
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Osimhen 7 – L’obiettivo dei difensori avversari è quello di non concedergli spazio, e all’inizio Victor è costretto a giocare spalle alla porta. Ma anche senza profondità il numero 9 di Spalletti è sempre fondamentale per la squadra che si appoggia a lui per poter alzare il proprio baricentro. E il gol arriva ancora: 13 in stagione. Una sentenza.
Di Lorenzo 7 – Il gol spiega perché il Napoli è bello da vedere: in area centrale un terzino a creare abbondanza in zona offensiva. Tutti devono partecipare, anche la difesa. E il capitano assorbe le volontà del tecnico, sempre a convergere al centro, un moto perpetuo sulla fascia d’appartenenza che non si ferma mai.
Ochoa 6.5 – Deve raccogliere la palla in fondo alla rete per altre due volte, ma se non arriva un'altra goleada il merito è del messicano volante che ancora una volta risulta decisivo con molte parate in serie.
FLOP
Piatek 5 – Solo e abbandonato. La lotta contro i centrali del Napoli è impari, ma la colpa è anche quella di non riuscire a trovare posizioni diverse per cercare di entrare all’interno del gioco. Il pistolero ha le polveri bagnate.
Daniluc 5 – Parte bene ma il patatrac arriva a fine primo tempo quando il Napoli passa in vantaggio: sbaglia movimento e permette ad Anguissa di trovare l’assist vincente. Nel secondo tempo gioca con paura, cos’ come tutta la squadra